“Le imprese che dovranno chiudere totalmente avranno un contributo a fondo perduto maggiore di quelle che invece abbasseranno la serranda alle 18″. Lo ha detto il vice ministro dell’economia e delle finanze, Antonio Misiani, intervistato a Rtl 102.5, un’emittente radiofonica italiana privata (qui il video dell’intervista).
Le misure
E’ un pacchetto di sei misure quello a cui sta lavorando il governo nel decreto di sostegno per chi sarà toccato dalle misure restrittive entrate oggi in vigore. Nello specifico, si tratta di: contributo a fondo perduto per le imprese coinvolte dal nuovo Dpcm; cassa integrazione per i lavoratori interessati; credito d’imposta per le attività in affitto; il rinvio del pagamento dell’Imu; aiuto per i lavoratori non dipendenti dei settori interessati; un’ulteriore mensilità per il reddito di emergenza, ha spiegato Misiani parlando a Rtl, riportato da Ansa.
Le misure nello specificio
“Ci sarà – ha specificato Misiani – un contributo a fondo perduto per 350 mila imprese che vogliamo dare in automatico, senza bisogno di domanda a tutte le imprese che hanno già avuto il contributo a fondo perduto. Stiamo pensando di ampliare la platea, sforando il limite di 5 milioni di fatturato, e dare contributi più rilevanti e generosi per le imprese e le attività dei settori completamente bloccati. Ci sarà una differenziazione a chi terrà aperto fino alle 18 e chi sarà bloccato h24″.
Una seconda misura sarà l‘estensione della cassa integrazione “che sarà garantita a tutti i settori: stiamo discutendo nell’ambito del prolungamento di 18 settimane che avevamo già previsto, ma sarà comunque significativa, per tutti i dipendenti di queste imprese in particolare”.
“Stimiamo – ha aggiunto Misiani – un aiuto per 350mila imprese nel settore della ristorazione, dei bar, dello spettacolo e dello sport”.
Al terzo punto c’è “il credito d’imposta degli affitti per due mensilità cedibile al proprietario” come già era stato previsto. Poi “stop della seconda rata Imu e una previsione di indennità per i lavoratori stagionali, del turismo, spettacolo e sport” che “non prendono la cassa integrazione perché non sono lavoratori dipendenti”.
Infine, è prevista una ulteriore mensilità di reddito di emergenza “per quelle famiglie che non hanno accesso a nessuna di queste misure ma hanno comunque diritto ad una rete di protezione”.
Quantificare gli importi
Misiani non ha invece fornito indicazione sugli importi. “Le cifre – ha detto – sono ancora in via di definizione”. Misiani ha spiegato il decreto sarà limitato alle imprese interessate dalle misure restrittive perché “non siamo al lockdown di marzo e aprile”.
“Noi abbiamo lavorato – conclude Misiani – sabato e domenica e ancora oggi. Puntiamo ad andare in Gazzetta domani [martedì 26 ottobre, ndr] con il decreto con le misure delle categorie interessate”.