“Ci sono difficoltà vere e inaccettabili sull‘erogazione della cassa integrazione“, afferma a Radio24 Antonio Misiani, viceministro dell’Economia. “Parte di questi lavoratori non ha ancora ricevuto nulla e, come annunciato dal presidente del Consiglio, interverremo in questo decreto per semplificare e accelerare le procedure in particolare per la cassa integrazione in deroga che è gestita insieme alle regioni che si sono mosse con velocità differenti da regione a regione. Ci sono ritardi da colmare, una arretratezza di alcuni ambiti della pubblica amministrazione, ma in alcuni ambiti però la risposta è stata all’altezza“.
Lunare
“Immaginare una crisi di governo in piena emergenza coronavirus sarebbe una cosa lunare che nessuno capirebbe nel nostro Paese-evidenzia Misiani-. Siamo in una condizione di emergenza sanitaria siamo appena entrati in una Fase 2 che ha degli elementi di incertezza. I dati sui contagi stanno migliorando ma non possiamo dire di essere fuori da questa disastrosa pandemia. Credo che in questa fase sia necessaria la massima coesione nazionale, come accade in tutti i Paesi europei e concentrarsi sulle cose da fare, che oggi sono aiutare le famiglie e le imprese a superare questa emergenza. Poi magari, quando saremo in una condizione di maggiore normalità, potremmo riprendere tutte le riflessioni e le dinamiche politiche che ci hanno accompagnato fino a gennaio. Ma oggi ha poco senso fare quel tipo di ragionamento”.
Anticipazioni
“La decisione di poter riaprire prima alcuni settori dell’economia e successivamente altri si evolve di giorno in giorno e speriamo di poter anticipare apertura bar e ristoranti”, sottolinea il viceministro dell’Economia. “L’intervento a fondo perduto è molto consistente, che è legato alle perdite delle imprese, alla riduzione di fatturato, agli aiuti che devono essere dati innanzitutto a chi ha maggiormente sofferto delle conseguenze economiche della crisi del coronavirus”. Prosegue Misiani: “Sappiamo chi ha sofferto di più ora e non lo sapevamo due mesi fa, perché adesso abbiamo i dati dell’impatto dell’emergenza sanitaria settore per settore. Se si vuole essere selettivi, e noi lo vogliamo perché comunque stiamo parlando di risorse pubbliche, è giusto utilizzare i soldi dei contribuenti nel momento in cui si ha una prima conoscenza dell’impatto, che è differenziato settore per settore“.
In 72 ore
Misiani prosegue: “Ci sono responsabilità di una parte del sistema bancario che sta rispondendo con inaccettabile lentezza, ci vuole una assunzione di responsabilità da parte di tutti. Il provvedimento sui prestiti garantiti al 100% dallo Stato è auto applicativo e con una procedura semplificata poi ci sono banche che erogano questi finanziamenti in 72 ore e altre che per il modo in cui hanno organizzato i processi interni e le verifiche che chiedono alle imprese ci mettono molto più tempo”