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Minori picchiano compagne di scuola e girano il video

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La polizia postale di Catania ha denunciato per lesioni personali e minacce aggravate alla locale Procura per i minorenni due ragazze, di 14 e 11 anni, che hanno aggredito violentemente due loro coetanee all'uscita della scuola media che frequentano. Una di loro ha ripreso la violenza con uno smartphone e ha diffuso il video sui social network.

Immagini choc

Proprio le immagini, fatte girare tra varie persone, hanno preoccupato i dirigenti scolastici che – grazie alla segnalazione alla polizia postale – hanno fatto scattare le indagini. La Procura per i minorenni ha disposto l'audizione delle quattro ragazze, il sequestro dei dispositivi mobili e la rimozione del video. Analizzando gli smartphone delle due minorenni, i poliziotti hanno scoperto che le due vittime del pestaggio erano anche state minacciate di ritorsioni. “Se mi fai la denuncia te ne vai da Catania…”, recita il testo di un messaggio inviato loro. Le vittime sono state medicate in ospedale. Le 14enne e l'11enne sono state denunciate dalla polizia postale, ma la ragazzina più piccola non è penalmente imputabile non avendo compiuto 13 anni. Il litigio – sottolineano gli inquirenti – sarebbe scaturito per futili motivi elemento che rende ancora più grave l'operato delle due giovanissime “bulle”. 

La gionata anti bullismo

Lo scorso 6 febbraio si è celebrata la Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo. Arrivata alla seconda edizione, la ricerca è condotta dall’Osservatorio scientifico della no-profit “Social Warning – Movimento EticoDigitale”. Secondo lo studio, ben quattro ragazzi su dieci tra i 12 ei 16 anni si imbattono in episodi di cyberbullismo in Rete o nei social media. “Dalla ricerca – dice su Tgcom24 il social media coah fondatore dell'Osservatorio Davide Dal Maso – emerge che insieme all’esposizione a contenuti e immagini pornografiche e a episodi gravissimi di adescamento, il cyberbullismo è purtroppo ancora oggi il fenomeno più diffuso in cui i nostri ragazzi si imbattono online. Il problema è che però non viene facilmente percepito in quanto tale. E' difficile identificare vittima e bullo e per loro stessi identificarsi come tali. In giovane età viene tutto preso come uno scherzo, anche se si può innescare un meccanismo perverso in brevissimo tempo”. Come difenders? “Per tutelare la propria reputazione digitale – conclude Dal Maso – bisogna per prima cosa imparare a gestire i commenti negativi. Il nostro modello è quello dei Paesi scandinavi e lo slogan per il 7 febbraio può essere: 'Stordisci il bullo con la gentilezza e l'ironia. Il bullo va in difficoltà se davanti alle sue denigrazioni ci si scusa e lo si ringrazia”.

Milena Castigli: