Minneapolis è di nuovo a ferro e fuoco dopo l’uccisione avvenuta domenica 11 aprile di un afroamericano di vent’anni da parte di una poliziotta veterana, Kim Potter. “Omicidio”. Così il medico legale ha definito la morte di Daunte Wright. Il ventenne afroamericano è stato ucciso dalla Potter per errore, avendo scambiato la pistola per un taser.
“L’agente Kim Potter è nel dipartimento di polizia di Brooklyn Center da 26 anni”, si legge in una nota del dipartimento della sicurezza pubblica vicino a Minneapolis. Al momento Potter, 48 anni, è in congedo amministrativo. Il medico legale, nelle scorse ore, “ha confermato l’identità dell’uomo che è morto durante l’indicente in Daunte Demetrius Wright, 20 anni, di Minneapolis. Wright è morto per una ferita da arma da fuoco“, conferma la nota della polizia.
Il video: “Santo cielo, gli ho sparato”
Nel corso di una conferenza stampa di ieri, lunedì pomeriggio, i funzionari del Brooklyn Center hanno mostrato le riprese della videocamera installata sulla divisa della poliziotta.
La body-cam mostra la polizia che si avvicina al veicolo di Wright e gli chiede di scendere dall’auto. Tentano di ammanettarlo, ma il ragazzo si allontana e si rimette al posto di guida. L’agente Potter tira fuori una pistola e grida “Taser“. Ma, dopo aver sparato con la pistola, l’ufficiale dice: “Santo cielo, gli ho appena sparato!”.
Tragico errore
La poliziotta, definita una con “grande esperienza”, è stata sospesa in attesa dei risultati dell’inchiesta. Il capo della polizia di Brooklyn Center, Tim Gannon, ha parlato di “tragico errore”.
“Mentre guardavo il video e ascoltavo i comandi dell’ufficiale, è mia convinzione che l’ufficiale Potter avesse intenzione di schierare il suo Taser, ma invece ha sparato al signor Wright con un solo proiettile“, ha commentato le immagini il capo, Gannon.
In memoria di George Floyd
Domenica scorsa, con la morte di Wright, Minneapolis – città del Minnesota (Usa) – è tornata di colpo a undici mesi fa, alla sera del 25 maggio 2020 quando – durante un arresto – venne ucciso dalla polizia George Floyd. L’uomo era stato accusato di aver smerciato una banconota falsa da venti dollari.
Da giorni a Minneapolis si svolge il processo, in cui imputato è l’ex agente Derek Chauvin: la sentenza è attesa per la prossima settimana, ma intanto la situazione è diventata di nuovo incandescente: dalla rabbia della comunità nera, ai cortei, alle proteste in piazza, fino agli scontri, ai lacrimogeni e al coprifuoco di queste ore. È stato anche ordinato il dispiegamento di 500 riservisti della Guardia Nazionale in risposta al caos cittadino, come annunciato anche via Twitter dalla polizia di Minneapolis.
Al via lo sgombero del Brooklyn Center
Secondo indiscrezioni riportate dai media americani, decine di persone sono state arrestate nelle scorse ore per violazione del coprifuoco e per non aver rispettato l’ordine di sgombrare l’area limitrofa alla stazione di polizia di Brooklyn Center, centro vicino a Minneapolis dove è stato ucciso il ventenne. I manifestanti indietreggiano continuando a cantare “No justice, no peace”. La tensione resta alta, ma la polizia sembra aver il controllo della situazione senza, al momento, usare la forza.
Biden: “Assicurare che nessuno sia sopra legge”
Sslla morte di Wright, è intervenuto anche il presidente Usa, Joe Biden. “Penso a Daunte Wright, alla sua famiglia e al dolore, alla rabbia e al trauma che gli afroamericani sperimentano ogni giorno. Mentre attendiamo i risultati dell’indagine, sappiamo cosa dobbiamo fare per andare avanti: riportare fiducia e assicurare le responsabilità affinché nessuno sia al di sopra della legge”, ha twittato il presidente.