Il dibattito sembra destinato a durare a lungo. Di sicuro, la richiesta dei Sentinelli di Milano, associazione meneghina nata nel 2014, di rimuovere dai Giardini Pubblici la statua di Indro Montanelli, porta scompiglio in un’opinione pubblica in questi mesi concentrata sulla vicenda coronavirus e, negli ultimi giorni, colpita di riflesso da quanto accaduto negli Stati Uniti, a seguito della morte di George Floyd. Un caso che, a quanto sembra, sarebbe alla base della richiesta dei Sentinelli (visto che avrebbe portato all’abbattimento “a Bristol della statua dedicata al mercante e commerciante di schiavi Edward Colston”), secondo i quali il giornalista toscano, ritenuto fra i più importanti del Novecento, “fino alla fine dei suoi giorni ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale, durante l’aggressione del regime fascista all’Etiopia”. Per questo, scrive l’associazione, si invita “l’intero consiglio a valutare l’ipotesi di rimozione della statua, per intitolare i Giardini Pubblici a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d’Oro della Resistenza”.
Le reazioni
Un post che ha sollevato polemiche e scatenato un acceso dibattito, ricevendo anche molte critiche. Fra gli altri, è arrivato anche il commento del leader della Lega, Matteo Salvini: “Giù le mani dal grande Indro Montanelli. Che vergogna la sinistra, viva la libertà”. La richiesta avanzata dai Sentinelli, pare verrà portata in aula dalla consigliera comunale del Pd Diana De Marchi: “Ne parlerò con il gruppo quando riceveremo la richiesta – spiega De Marchi – Certo, sarebbe tema della mia commissione e la storia tra Montanelli e una giovanissima donna eritrea così descritta era una brutta pagina per i diritti. Ma devo anche andare a ricostruire la proposta della statua, come era stata valutata, perché molti di noi non c’erano a quel tempo e nemmeno io”. Secondo il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale, “Indro Montanelli è simbolo del giornalismo libero italiano e di chi sa andare controcorrente contro la peggior censura, quella del conformismo. Chiediamo al sindaco di prendere le distanze dai Sentinelli, campioni dell’intolleranza e dell’odio politico”.