Un gruppo di quaranta profughi provenienti dall’isola greca di Lesbo è arrivato questa mattina all’aeroporto di Fiumicino con i “corridoi umanitari”. Appartenenti a nove nazionalità, tra cui Afghanistan e alcuni paesi africani, i migranti – rende noto la Comunità di Sant’Egidio – andranno a vivere in diverse regioni italiane secondo il modello, ormai sperimentato, dei corridoi umanitari, che dal febbraio 2016 fino ad oggi hanno permesso di giungere in sicurezza, al riparo dai trafficanti di esseri umani, oltre 3.500 persone in Italia, Francia, Belgio e Andorra.
Quest’ultimo arrivo – previsto all’interno di un protocollo firmato dalla Comunità di Sant’Egidio e il ministero dell’Interno – è stato realizzato anche grazie alla collaborazione delle autorità greche e al sostegno della Commissione Europea. L’obiettivo è quello di risolvere la situazione di una parte dei profughi (famiglie con bambini, persone vulnerabili e minori non accompagnati) presenti nell’isola greca ormai da tempo, in attesa di una collocazione, con condizioni di vita rese ancora più difficili in questi ultimi mesi per gli effetti della pandemia.
Tutti con storie dolorose alle spalle, in fuga da Paesi dove sono in corso guerre, violenze o situazioni insostenibili, le famiglie dei quaranta nuovi arrivati, tra cui 13 minori, potranno finalmente guardare al futuro con speranza grazie ad un progetto che è frutto di preziose sinergie della società civile e autofinanziato.
Con gli adulti che saranno invitati a seguire gratuitamente i corsi di italiano e i minori che verranno subito iscritti nelle nostre scuole, potranno essere avviati per tutti alcuni percorsi di integrazione che punteranno all’autonomia grazie anche al progressivo inserimento nel mondo del lavoro.
L’ospitalità diffusa in nove diverse regioni italiane (Lazio, Lombardia, Liguria, Piemonte, Sicilia, Puglia, Molise, Friuli e Trentino-Alto Adige) è offerta, oltre che da Sant’Egidio, anche dalle Chiese protestanti, da parrocchie e associazioni come Comunità Papa Giovanni XXIII.
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