Meloni: “Uno degli eventi più drammatici della storia nazionale”

La politica ricorda la strage di Bologna, avvenuta 44 anni fa. I messaggi della premier Giorgia Meloni, del presidente del Sensato Ignazio La Russa e del presidente della Camera, Lorenzo Fontana

Foto: Palazzo Chigi

La politica ricorda la strage di Bologna, avvenuta 44 anni fa. I messaggi della premier Giorgia Meloni, del presidente del Sensato Ignazio La Russa e del presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Arrivato dal Quirinale anche il messaggio del Presidente Sergio Mattarella, e quello del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Meloni: “Strage di Bologna: uno degli eventi più drammatici della storia nazionale”

“La strage di Bologna è uno degli eventi più drammatici della storia nazionale. Il 2 agosto del 1980 il terrorismo, che le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste, ha colpito con tutta la sua ferocia la Nazione e 44 anni dopo quel terribile attentato l’Italia intera si stringe ancora una volta alla città di Bologna e ai famigliari delle vittime”. Così la premier Giorgia Meloni tramite Palazzo Chigi. “Ci uniamo al loro dolore e alla loro richiesta di giustizia. A loro va, inoltre, il ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità. Arrivare alla verità sulle stragi che hanno insanguinato l’Italia nel Dopoguerra passa anche dal lavoro che questo Governo, insieme a tutte le Amministrazioni dello Stato e nel solco dei Governi precedenti, sta portando avanti con il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato. Allo stesso tempo, sono profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al Governo. Sostenere che le “radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo”, o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione. Credo che, in questo clima di crescente odio, le parole e i gesti stiano sfuggendo di mano anche alle persone più avvedute. Mi appello a tutti perché si torni all’interno di una cornice di normale dialettica in quella che, grazie ai sacrifici di tanti, è ormai una democrazia solida e matura”.

La Russa: “Per sentenze matrice neofascista”

“La strage di Bologna del 2 agosto 1980 – con le sue immagini drammatiche di devastazione e disperazione – è e rimarrà per sempre una data impressa nella nostra mente”, ha scritto su Facebook il presidente del Sensato Ignazio La Russa. “Alle ore 10.25 di quel maledetto giorno, un ordigno ad altissimo potenziale esplose nella sala d’attesa della stazione centrale togliendo la vita a 85 persone e causando oltre 200 feriti. Un vile attentato che le sentenze hanno attribuito a una matrice neofascista. Alle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo desidero rinnovare la mia vicinanza e rivolgere il mio ringraziamento per l’instancabile opera di sensibilizzazioni. Tramandare i valori di libertà e democrazia è un impegno imprescindibile e allo stesso tempo è di fondamentale importanza – come già più volte ho avuto modo di ribadire – proseguire l’opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari d’inchiesta, per fare luce su ogni ombra del nostro passato e rendere giustizia a tutte le vittime del terrorismo”, si legge ancora nel post di La Russa.

Fontana: “Guardinghi contro gli estremismi”

Su invito del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, la cerimonia del Ventaglio, a Montecitorio, è iniziata con un minuto di silenzio in memoria delle vittime della strage di Bologna. “Una ferita aperta nel Paese – ha detto Fontana – ancora ci sono dei lati oscuri, è stata identificata la matrice neofascista. Mi auguro che il terrorismo sia parte di un passato dell’Italia, che non possa ritornare. Quando ho iniziato la mia attività politica, ero in un consiglio di circoscrizione di Verona, e dedicammo una via a un ragazzo di Verona morto nella strage di Bologna, aveva 20 anni. La memoria deve continuare perché non esista più una violenza politica di quel livello, gli estremismi sono da evitare. Bisogna stare guardinghi per fare in modo che non tornino”.

Fonte: Ansa