Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha reso al Senato della Repubblica le Comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre. Presenti i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Ha presieduto l’aula il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Meloni ha aperto la nuova legislatura europea evidenziando preoccupazioni legate alla guerra in Ucraina e all’escalation in Medio Oriente. Ha chiesto un’unità tra le forze politiche italiane per sostenere Raffaele Fitto nella nuova commissione Ue. Secondo Meloni, le recenti elezioni europee segnano un punto di non ritorno e l’Unione deve cambiare per affrontare le sfide future.
Meloni: “Nuova legislatura Ue fra preoccupazione e incertezza”
“Questa nuova legislatura europea si è aperta all’insegna della preoccupazione e dell’incertezza per il protrarsi della guerra in Ucraina, per la drammatica escalation in Medio Oriente e i mutamenti geopolitici e le molte difficoltà attraversate dall’Ue, in parte per questi scenari e in parte figli degli errori del passato”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo.
“Spero ok a Fitto senza distinguo e tentennamenti”
“Mi auguro che tutte le forze politiche italiane si facciano parte attiva presso le proprie famiglie politiche europee affinché questo risultato per la nostra nazione possa essere raggiunto rapidamente e senza inciampi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo a proposito dell’indicazione di Raffaele Fitto come commissario e vicepresidente della nuova commissione Ue di Ursula von der Leyen. “Ci sono momenti – ha aggiunto – in cui l’interesse nazionale deve prevalere su quello di parte: mi auguro che sia uno di questi senza distinguo e senza tentennamenti”.
“Elezioni punto di non ritorno, ora l’Ue deve cambiare”
“Le recenti elezioni europee” hanno rappresentato “un punto di non ritorno” con una “indicazione chiara da seguire: l’Ue di domani non può essere quella di ieri e di oggi, deve cambiare e ripensare priorità, approccio, postura, ripensare il suo ruolo nella storia”. Bisogna decidere “quale futuro intendiamo costruire per l’Europa non solo come istituzione ma come autorità politica e come attore imprescindibile sulla scena globale”.
“Decarbonizzazione con deindustrializzazione è suicidio”
“Come ho detto mille volte inseguire la decarbonizzazione al prezzo della deindiustrializzazione è un suicidio. Non c’è nulla di verde in un deserto, nessuna transizione verde possibile in una economia in ginocchio. Il Consiglio Ue tornerà ad occuparsi di come rafforzare la competitività, l’Italia ha una posizione molto chiara su questa materia: l’approccio ideologico che ha sostenuto finora il green deal, ha creato effetti disastrosi, una posizione che abbiamo avuto fin dall’inizio in solitudine e che oggi è patrimonio comune”. “Non è vero – ha insistito – che l’unica strada sia quella tracciata da una minoranza ideologizzata: non ha alcun senso distruggere posti di lavoro, smantellare l’industria e condannarsi a nuove dipendenze strategiche per perseguire obiettivi impossibili da raggiungere”.
“Il Consiglio Ue ribadirà il sostegno all’Ucraina”
“Il Consiglio europeo ribadirà il proprio sostegno alla causa ucraina per costruire una pace giusta e duratura e aiutarla a guardare a un futuro di prosperità e di benessere. Difenderla è nell’interesse dell’Italia e dell’Europa”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo.
“Ue riapra la partita sullo stop alle auto dal 2035”
Sullo stop europeo alle auto a benzina e diesel dal 2035, “si deve avere il coraggio di riaprire la partita e perseguire la strada della neutralità ecologica, sostenendo filiere come quella dei biocarburanti, in cui l’Italia e l’Europa possono giocare un ruolo da protagonista”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo.
“D’accordo con Draghi sugli investimenti per transizione”
“Ampliando lo sguardo ad altri settori produttivi, non posso che essere d’accordo con Mario Draghi quando scrive, nel suo rapporto, che gli ambiziosi obiettivi ambientali che ci siamo posti devono essere accompagnati da maggiori risorse pubbliche e private, da investimenti adeguati e da un piano coerente per raggiungerli, altrimenti la transizione energetica ed ambientale andrà a scapito della competitività e della crescita”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. “Sono temi che, me ne darete atto – ha aggiunto -, più volte ho toccato in precedenti occasioni e che ci devono spingere ad una riflessione approfondita quanto rapida. Questo vuol dire aprire il dibattito soprattutto sugli strumenti finanziari necessari a sostenere questo percorso”
“L’Ue verifichi possibili strumenti di debito comune”
“Dovremo essere pronti a verificare la possibilità di nuovi strumenti di debito comune, così come a lavorare per riuscire finalmente a mobilitare adeguatamente il capitale privato”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. “Completare l’Unione dei mercati dei capitali consentirebbe, infatti, ai risparmi europei di diventare investimenti europei – ha aggiunto -. Sappiamo cosa dobbiamo fare, insomma, ma adesso serve farlo. Servono azioni politiche concrete che trasformino le nostre priorità in una ambiziosa strategia industriale europea, per garantire la crescita delle aziende, la protezione dell’industria, la semplificazione del quadro normativo”.
“L’atteggiamento di Israele è ingiustificabile”
“Pur se non si sono registrate vittime o danni ingenti io penso che non si possa considerare accettabile” l’attacco di Israele all’Unifil “ed è la posizione che l’Italia ha assunto con determinazione a tutti livelli: pretendiamo che venga garantita la sicurezza dei nostri soldati sia Unifil sia nella missione bilaterale, che insieme al resto della comunità internazionale hanno contribuito per anni” alla stabilità del confine tra Israele e Libano. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, sottolineando che “l’atteggiamento delle forze israeliane è del tutto ingiustificato e palese violazione della risoluzione 1701 dell’Onu”. Bisogna “lavorare alla piena applicazione della risoluzione, rafforzando la piena capacità di Unifil e delle forze armate libanesi.
Fonte: Ansa