“La misura principale è sull’energia”. Così la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa parlando questa mattina ai giornalisti in merito ai contenuti del Cdm di ieri.
Le parole della premier Meloni
“Con il decreto energia stanziamo i primi 9,1 miliardi di euro destinati prevalentemente a dare immediata risposta a famiglie e imprese” per il caro bollette, attraverso la “proroga dei provvedimenti esistenti e con nuove norme”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa sul Cdm di ieri.
“Ci sono aiuti alle imprese per il caro bollette che riguardano la proroga del credito di imposta – ha aggiunto -. Poi per i consumi di energia fino al 31 marzo 2023 consentiamo una rateizzazione degli aumenti rispetto all’anno precedente per un minimo di 12 e un massimo di 36 rate e coperta da garanzia statale Sace”.
“C’è una norma che noi interpretiamo a sostegno del pagamento dei prezzi dell’energia e cioè l’estensione dei fringe benefit che il datore può aggiungere in busta paga che è esentasse e che è una sorta di tredicesima detassata per aiutare i lavoratori a pagare le bollette. è una misura importante”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.
Quanto al tetto a 5mila euro per i contanti, la premier ha sottolineato che è in linea con la media Ue e che “era in linea con il programma”.
“In Ue – ha detto – c’è una discussione perché nelle diverse nazioni ci sono misure molto diverse e questo crea disparità. L’Ue si sta ponendo questo problema ragionando” su un tetto a 5mila o 10mila”.
“Sul Superbonus voglio dire che nasceva meritoriamente come misura per aiutare l’economia ma il modo in cui è stata realizzata ha creato molti problemi – ha affermato ancora la premier -. Chi diceva che si poteva gratuitamente ristrutturare il proprio condominio ricordo che costava allo stato 60 mld, con un buco di 38, diciamo che il concetto di gratuità è bizzarro”.
“Abbiamo introdotto un principio sui redditi medio bassi che saranno calcolati non in base al tradizionale Isee – ha detto – ma in base alla composizione del nucleo familiare, in questa norma c’è un primo accenno di quoziente familiare”.