Mattarella: “Mazzini simbolo del faticoso processo di unificazione”

Sergio Mattarella (Fonte: Quirinale)

“Giuseppe Mazzini è uno dei padri del nostro Risorgimento, un uomo simbolo del faticoso, in vari momenti eroico, processo di unificazione del Paese. Una figura a cui l’Italia intera si inchina”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio a 150 anni dalla morte di Giuseppe Mazzini, padre del Risorgimento.

Il messaggio di Mattarella per i 150 anni dalla morte di Giuseppe Mazzini

“Gli ideali che lo ispirarono, la sua azione politica, la sua testimonianza etica e civile – affermata con la fondazione della Giovine Italia a cui fece seguito la nascita della Giovine Europa – furono decisivi sulla strada dell’affermazione della identità italiana. Le ferme convinzioni democratiche e repubblicane proiettano la figura di Mazzini oltre l’Ottocento, facendo della sua personalità un prezioso tramite tra valori risorgimentali e principi che poi hanno costituito le fondamenta della Liberazione e della Repubblica italiana”.

Ricordare Giuseppe Mazzini a 150 anni dalla scomparsa, avvenuta a Pisa pochi mesi dopo che Roma era divenuta capitale dell’Italia finalmente unita, sollecita una rinnovata riflessione sulle radici della Repubblica e sul suo legame storico con la coscienza unitaria del popolo italiano, sul suo inveramento possibile solo in un contesto di democrazia, di libertà, di uguaglianza dei diritti”.

“Dopo aver combattuto tutta la vita contro l’oppressione e per l’unità del Paese dopo aver pagato il prezzo dell’esilio e quello di dure sconfitte, Mazzini morì nell’Italia unita. Eppure visse gli ultimi giorni quasi da clandestino in patria, non appagato dell’obiettivo raggiunto e non disposto a rinunciare a quei traguardi repubblicani e democratici che per lui erano condizione di una vera affermazione dell’unità di un popolo. Il messaggio di Mazzini contiene una preziosa lezione sul rapporto tra indipendenza nazionale e visione di un’Europa unita nella libertà – conclude Mattarella – solidamente ancorata al grande patrimonio di cultura comune”.

Milena Castigli: