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Mattarella invita i giovani al rispetto reciproco

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Foto © Francesco Ammendola

Il Presidente Mattarella ha celebrato la Giornata nazionale del rispetto, sottolineando il ruolo fondamentale di questo valore nella costruzione di una società più giusta. Il Capo dello Stato ha ricordato Willy Monteiro Duarte e ha invitato famiglie, scuole e istituzioni a educare i giovani al rispetto reciproco, come antidoto contro la violenza e la discriminazione

L’importanza del rispetto verso se stessi e gli altri

Rispetto verso sé stessi, rispetto verso gli altri, rispetto verso il pianeta: rappresentano il primo passo per una società vivibile, che assume i criteri della solidarietà, della coesione sociale, della reciproca accoglienza, della sostenibilità. Sono principi costituzionali che animano e rendono autentica la nostra democrazia”. Lo dice Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella Giornata nazionale del rispetto che, ricorda il Capo dello Stato “si celebra nel giorno della nascita di Willy Monteiro Duarte, brutalmente assassinato nel tentativo di difendere un amico in difficoltà”.

Che cosa è il rispetto

Istituita dal Parlamento nel 2024, intende contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica circa la necessità di prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”.
“Rispetto è antidoto contro l’odio, la discriminazione, la violenza e la prepotenza che tendono, talvolta, a riproporsi come segno di affermazione, laddove corrispondono, invece, a manifestazione di fragilità e incertezze”, prosegue ancora il Capo dello Stato nella giornata nazionale del rispetto.
“Famiglie, insegnanti, agenzie educative, hanno tutte un ruolo nella promozione del valore del rispetto, specie tra i giovani, per renderli donne e uomini capaci di costruire comunità solide e unite. Rispetto è segno di maturità: significa scegliere di godere della propria libertà appieno, in armonia con gli altri e con sé stessi, in un contesto che garantisce diritti e responsabilità di ciascuno. Essere rispettosi è esercizio di libertà”, conclude Mattarella.

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