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Mattarella: “Dignità della persona centro dell’ordinamento del Codice di Camaldoli”

Mattarella: "Da Camaldoli vengono orientamenti basilari. Anzitutto, la affermazione della dignità della persona e del suo primato rispetto allo Stato"

Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della redazione del Codice di Camaldoli, un documento programmatico elaborato in Italia nel luglio 1943 da un gruppo di intellettuali di fede cattolica che funse da ispirazione e linea guida per l’azione della Democrazia Cristiana che si stava formando in quel periodo.

Mattarella: “Dignità della persona centro dell’ordinamento del Codice di Camaldoli”

Da Camaldoli vengono orientamenti basilari, che riscontriamo oggi nel nostro ordinamento. Anzitutto la affermazione della dignità della persona e del suo primato rispetto allo Stato – con il rifiuto di ogni concezione assolutistica della politica – da cui deriva il rispetto del ruolo e delle responsabilità della società civile. Di più, sulla spinta di un organico aggiornamento della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, emerge la funzione della comunità politica come garante e promotrice dei valori basilari di uguaglianza fra i cittadini e di promozione della giustizia sociale fra di essi”.

Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un editoriale pubblicato su Toscana Oggi e da tutti i settimanali diocesani della Fisc, in occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della redazione del Codice di Camaldoli, cioè il documento redatto il 18-23 luglio 1943 da un gruppo di intellettuali cattolici, molti dei quali furono poi padri costituenti.

Mattarella parteciperà domani [21 luglio, ndr] al convegno celebrativo, organizzato dalla Conferenza episcopale italiana, dalla Comunità di Camaldoli, dalla Conferenza episcopale toscana, da Camaldoli cultura e da Toscana Oggi.

“Si identifica poi, con determinazione – prosegue Matterella riferendosi al Codice di Camaldoli -, il principio della pace: «deve abbandonarsi il funesto principio che i rapporti internazionali siano rapporti di forza, che la forza crei il diritto…». Occorre «la creazione di un vero e non fittizio o formale ordine giuridico che subordini o conformi la politica degli Stati alla superiore esigenza della comune vita dei popoli»”.

“Vi è ragione di essere ben orgogliosi, guardando ai Padri fondatori del Codice di Camaldoli – prosegue il presidente della Repubblica -, per il segno che hanno saputo imprimere al futuro della società italiana, anche sul terreno della libertà di coscienza per ogni persona, descritta, al paragrafo 15, come «esigenza da tutelare fino all’estremo limite delle compatibilità con il bene comune». Il cardinale Matteo Zuppi, nella sua lettera alla Costituzione, due anni or sono – ricorda ancora Mattarella – riprendendo una considerazione del costituente Giuseppe Dossetti, iniziava così: «Hai quasi 75 anni, ma li porti benissimo! Ti voglio chiedere aiuto, perché siamo in un momento difficile e quando l’Italia, la nostra patria, ha problemi, sento che abbiamo bisogno di te per ricordare da dove veniamo e per scegliere da che parte andare…». Non vi sono parole migliori”, conclude il Capo dello Stato.

Fonte: Ansa

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