Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto alle 11:00 al Meeting di Rimini. Alle 12:00 Capo di Stato è intervenuto all’incontro organizzato da Comunione e Liberazione (Cl). E’ la seconda visita del Presidente, dopo quella del 2016.
Meeting: Mattarella arrivato alla Fiera di Rimini
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto alla Fiera di Rimini dove oggi alle 12 interviene, al Meeting di Cl. Mattarella è stato ricevuto al suo arrivo da fragorosi applausi. Ad attenderlo il presidente del Meeting Bernard Scholz, il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ed il vicesindaco di Rimini Chiara Bellini. Mattarella sta visitando gli stand tra due ali di folla. Tra i ragazzi è partito un coro “Matta-Mattarella”, ritmato dagli applausi. Il Capo dello Stato è quindi entrato nella mostra dedicata alla libertà religiosa, dove viene guidato da una volontaria.
Al Meeting Mattarella fa foto di gruppo con i volontari
Foto di gruppo con i volontari del Meeting per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I giovani hanno attorniato il Capo dello Stato davanti alla mostra dedicata all’artista Albert Burri. Con Mattarella anche i ragazzi di PizzAut, la pizzeria gestita da ragazzi autistici.
In attesa di intervenire dal palco del Meeting di Rimini, il presidente della Repubblica, accompagnato dagli applausi del popolo di Cl, ha attraversato diversi padiglioni, fermandosi in quello allestito dal Ministero degli Esteri – accolto dal viceministro Edmondo Cirielli. Diverse persone hanno gridato ‘Sergio, Sergio’, ‘Grazie presidente, ‘Forza presidente’. E c’è chi gli ha chiesto ‘Presidente un altro mandato’. Mattarella non si è sottratto ad una foto con un gruppo di giovani volontari del Meeting in maglia verde’.
Mattarella: “Dal Meeting un contributo al pensiero contemporaneo”
“Permettetemi di riprendere le fila di un discorso, avviato, con la vostra comunità, sette anni or sono, nel 2016, qui a Rimini. Nel frattempo, molti di quei giovani, sono passati all’età adulta; tanti sono in cammino; mentre nuove generazioni si affacciano, nella continuità di una speranza, di un impegno”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha esordito nel suo intervento al Meeting di Cl. “Ricorrevano, allora, i settant’anni della Repubblica; e mi appare significativo che, questo, nuovo dialogo diretto, avvenga in occasione dei settantacinque anni della nostra Costituzione. Il titolo – coraggioso – di quel Meeting, affermava: ‘tu sei un bene per me’; sottolineando il valore dell’incontro”, ha ricordato il capo dello Stato.
“Senza che fosse progettato, nell’anno del Covid – era il 2021 – ho avuto modo di rivolgermi, alla platea dei partecipanti, da remoto, quando a tema era posto ‘il coraggio di dire io’. Mi sembra, quasi, un completamento di riflessione, svolgere qualche considerazione, qui, quest’anno, sull’amicizia, carattere dell’esistenza umana”, ha sottolineato Mattarella, ringraziando “per questa opportunità, gli organizzatori del Meeting; e rivolgo un saluto e un augurio, calorosi, ai giovani che hanno animato gli incontri di questa settimana; e che torneranno da Rimini con più conoscenze, e maggiori motivazioni; ai volontari, che, con il loro servizio, e la, loro, passione, hanno consentito che si realizzasse un programma di eventi così ricco; contributo, impegnativo, al pensiero contemporaneo”.
“Con sentimenti di odio umanità sarebbe condannata”
“Vorrei che ci interrogassimo. Su cosa si fonda, la società umana; la realtà nella quale ciascuno di noi è inserito: è il carattere dello scontro? È inseguire soltanto il proprio accesso ai beni essenziali e di consumo? È l’ostilità verso il – proprio vicino, il proprio lontano? È la contrapposizione tra diversi? O è, addirittura, sul sentimento dell’odio, che si basa la convivenza tra le persone? Se avessimo risposto affermativamente, anche, soltanto, a una di queste domande, con ogni probabilità, il destino dell’umanità si sarebbe condannato da solo”.
“Il progresso dell’umanità solo con il crescere dell’amicizia”
“Il crescere dell’amicizia fra le persone, è quel che ha caratterizzato il progresso dell’umanità. L’amicizia, come vocazione – incomprimibile – dell’uomo. Vi è una circostanza, che richiama l’attenzione. Ogni volta che, l’umanità, si è trovata di fronte al baratro – è accaduto con le due guerre, mondiali, novecentesche – ha trovato, dentro di sé, le risorse morali per ripartire, per costruire un mondo diverso, in cui, il conflitto, lasciasse posto all’incontro. Per immaginare, e progettare, il futuro insieme. E se, questa prospettiva, è naufragata nel decennio, iniziato quasi alla metà degli anni venti, proprio, per difetto di sentimenti di solidarietà e di reciproca disponibilità tra i popoli, ha avuto successo, negli anni Quaranta e Cinquanta, per la comunità internazionale, con il dar vita alle Nazioni Unite, e con l’avvio della integrazione d’Europa”.
“La Costituzione nasce per superare le barriere”
Nell’assemblea costituente “opinioni diverse, si sono incontrate in spirito di condivisione, per affermare i valori della dignità, ed eguaglianza, delle persone; della pace; della libertà. Ecco, come nasce la, nostra, Costituzione: con l’amicizia come risorsa, a cui attingere, per superare insieme le barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità”.
“Serve rispetto delle diversità”
“L’aspirazione, non può essere, quella, di immaginare che l’amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili. Al contrario. Se così fosse, saremmo sulla strada della spinta alla omologazione, all’appiattimento. L’opposto, del rispetto delle diversità; delle specificità proprie a, ciascuna, persona. Non a caso, la pretesa della massificazione, è quel che ha caratterizzato, ideologie e culture, del Novecento, che hanno portato alla oppressione dell’uomo sull’uomo”.
“Le nostre istituzioni basate su concordia sociale”
“Le nostre istituzioni, sono basate sulla concordia sociale, sul perseguimento – attraverso la coesione, dunque la solidarietà – di sentimenti di rispetto e di collaborazione: l’amicizia, riempie questi rapporti, rendendoli condizione per la felicità. Sono, i sentimenti e i comportamenti umani che esaltano la vita della comunità”.
“L’Emilia Romagna non va lasciata da sola”
“I cittadini della Romagna – e i loro sindaci – non vanno lasciati soli. La ripartenza delle comunità; e, con esse, di ogni loro attività, è una priorità, non soltanto per chi vive qui, ma per l’intera Italia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Meeting di Cl a Rimini. Un applauso del popolo di Cl si è levato alla Fiera di Rimini quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha detto che i cittadini della Romagna e i loro sindaci non vanno lasciati soli dopo l’alluvione. E’ stato il primo momento di interruzione del discorso di Mattarella, seguito nell’auditorio in religioso silenzio. Nuovo applauso quando Mattarella ha parlato di pace giusta in Ucraina e quando parla dei migranti.
“una pace giusta non dimentica il dramma dei profughi”
“Una pace giusta, non può dimenticare il dramma dei profughi”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Meeting di Cl a Rimini, sottolineando che “i fenomeni migratori, vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere”. “Nello studio dell’appartamento dove vivo, al Quirinale, ho collocato un disegno, che raffigura un ragazzino, di quattordici anni, annegato, con centinaia di altre persone nel Mediterraneo. Recuperato il suo corpo, si è visto che nella fodera della giacca aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto; la dimostrazione, che voleva venire in Europa per studiare”, ha aggiunto Mattarella, spiegando che “questo disegno, mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono, innumerevoli, singole, persone, con la loro storia, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro. Il loro futuro: tante volte cancellato”.
“Certo – ha proseguito -, occorre un impegno, finalmente concreto e costante, dell’Unione Europea. Occorre sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori. È necessario rendersi conto che soltanto ingressi regolari sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il crudele traffico di esseri umani: la prospettiva e la speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale. Inoltre – ha detto Mattarella -, ne verrebbe assicurato inserimento lavorativo ordinato, rimuovendo la presenza nascosta, incontrollabile, di chi vaga senza casa, senza lavoro e senza speranza; o di chi vive ammassato in centri di raccolta, sovente mal tollerati dalle comunità locali”.
“Occorre percorrere strade diverse – ha affermato ancora -. Se non se ne avverte il senso di fraternità umana, per una miglior sicurezza. Anche come investimento sul futuro delle relazioni, con i popoli di origine, che saranno presto sempre più protagonisti della scena internazionale”.
Mattarella saluta il Meeting tra l’affetto dei volontari
Prima di lasciare il Meeting di Rimini il presidente della Repubblica Sergio mattarella si è fermato con diverse decine di volontari della kermesse che lo aspettavano sulla scalinata per una fotografia cumulativa come avvenne lo scorso anno anche per l’ex presidente del consiglio Mario Draghi. Il Capo dello Stato è stato accolto dal coro ‘presidente presidente’ e ‘Uno di noi, presidente uno di noi’. Dopo avere salutato i giovani volontari e i vertici del Meeting, il presidente della Repubblica è partito alla volta di Argenta dove nel pomeriggio presenzierà alla celebrazione per i cento anni dalla morte di Don Minzoni.
Fonte: Ansa