Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito stamane 28 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” a giovani che nel 2020 si sono distinti per l’impegno e le azioni coraggiose e solidali, e rappresentano, attraverso la loro testimonianza, il futuro e la speranza in un anno che rimarrà nella storia per i tragici eventi legati alla pandemia. Lo rende noto il Quirinale. Accanto ai 28 Attestati d’onore sono state assegnate anche tre targhe per azioni collettive, che traggono anch’esse ispirazione dai valori di altruismo e dal profondo senso di responsabilità, in questo periodo di emergenza sanitaria. Sul sito del Quirinale l’elenco completo e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato.
L’alfiere più giovane: Silvia Artuso, 9 anni
Nel periodo più duro del lockdown, mentre la comunità civile e quella scolastica venivano colpite da una sequenza impressionante di lutti e di dolori, Silvia Artuso, 9 anni, residente a Albino (BG) è stata capace di trasmettere forza e speranza ai suoi compagni di classe facendogli giungere la propria voce con costanza. Nonostante la giovane età e la scarsa esperienza nelle tecnologie informatiche, Silvia si è videoregistrata quotidianamente mentre leggeva ad alta voce i diversi capitoli di un libro a lei caro.
La sua principale attenzione – si legge nelle motivazioni – era rivolta ai bambini più fragili, che lei ha voluto rassicurare proprio attraverso la lettura. E quando si sono presentati problemi di comunicazione, ha raggiunto anche solo telefonicamente gli amici per non far loro perdere questo attesissimo appuntamento e per incoraggiarli a resistere. Così la piccola lettrice lombarda ha aiutato i suoi amici e la sua scuola offrendo un esempio di attenzione verso gli altri, e anche di coraggio.
Le targhe
Consegnate anche tre targhe. Ai promotori di PC4U.Tech (Matteo Mainetti, Jacopo Rangone, Emanuele Sacco, Pietro Cappellini) per aver ridotto il divario digitale. Ai ricostruttori di banchi dell‘Istituto Casanova di Napoli, per fare scuola in tempo di Covid. Ai giovani produttori di gel igienizzante dell’Istituto Tecnico “Galileo Galilei” di Bolzano per una scuola più sicura.
Proseguono le indagini per i messaggi denigratori
Gli agenti della Digos stanno effettuando perquisizioni in varie città italiane, su disposizione della Procura di Roma, nell’ambito dell’indagine su una serie di messaggi denigratori, insulti e minacce indirizzati via social al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella primavera scorsa, nel corso della prima ondata dell’emergenza Covid. Secondo quanto riporta Repubblica, gli investigatori hanno sequestrato cellulari e pc di 10 persone, da Genova a Bari, che risultano indagate. Nel procedimento avviato a piazzale Clodio si ipotizza il reato di offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato, che prevede pene da uno a cinque anni di carcere.