Attualità

Marzabotto, Fico: “Orrore impresso nella memoria collettiva Paese”

“Sono trascorsi 77 anni dai tragici fatti che tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 annientarono le popolazioni del comune di Marzabotto e delle colline di Monte Sole” Così in una nota il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, interviene sull’anniversario della strage di Marzabotto.

La marcia della morte a Marzabotto

“La ‘marcia della morte’ delle truppe naziste, dopo aver seminato orrore e morte a Sant’Anna di Stazzema, proseguiva la sua scellerata missione, secondo un rituale ormai consolidato di rastrellamenti, distruzioni ed eccidi. Quella mattina del 29 settembre ad essere colpita da tanta ferocia fu la popolazione di Marzabotto: persone inermi – tra cui moltissimi bambini – furono trucidati senza pietà. Il ricordo di tanto orrore è rimasto vivamente impresso nella memoria collettiva del Paese”.

“La Camera – prosegue – ha creato un portale che consente l’accesso ai documenti formati ed acquisiti dalle commissioni parlamentari di inchiesta tra cui quella che ha indagato sulle anomale archiviazioni provvisorie e sull’occultamento dei 695 fascicoli ritrovati nell’armadio della vergogna, riguardanti circa 15mila vittime di crimini nazifascisti. La conoscenza della verità ci aiuta a capire da dove veniamo e, soprattutto, dove vogliamo andare”.

Fare tesoro del passato serve a non ripetere gli errori, a difendere la nostra democrazia – conquistata con inenarrabili sacrifici – dalle aberrazioni cui conducono l’odio, l’intolleranza, la negazione dell’altro da sé. Un impegno che non deve mai venir meno”.

Casellati: “Marzabotto strage feroce della nostra storia”

“Oggi ricordiamo una violenza cieca e inumana, incomprensibile agli occhi di chi crede nei diritti e nella dignità di ogni individuo”, ha dichiarato il presidente del Senato Elisabetta Casellati nel 77esimo anniversario della strage di Marzabotto.

“Fra l’estate e l’autunno del 1944 Marzabotto e Monte Sole furono teatro di una delle più feroci stragi della nostra storia. Le truppe naziste, con l’aiuto di guide e informatori fascisti, trucidarono 770 persone inermi, di cui 217 bambini. La memoria resta il primo, insostituibile argine perché non si ripetano simili atrocità. Perché senza memoria – conclude Casellati – la distanza nel tempo non è un riparo sicuro”.

Milena Castigli

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