E’ terminato, dopo circa 5 ore, il vertice di governo a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza sulla legge di bilancio e il Documento di programmazione e bilancio (DPB).
La riunione, secondo quanto si apprende, è stata riaggiornata a venerdì sera. Il premier, Giuseppe Conte, venerdì sarà impegnato prima a Bruxelles, per il Consiglio europeo, poi per una visita a Genova.
La presenza
Al vertice di maggioranza sulla legge di bilancio e il Documento di programmazione e bilancio a Palazzo Chigi, oltre al premier Giuseppe Conte, ai capi delegazione e al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, stanno partecipando i responsabili economici dei partiti di maggioranza: Laura Castelli (M5S), Antonio Misiani (Pd), Maria Cecilia Guerra (Leu), Luigi Marattin (Iv).
Ogni partito si è presentato con suo pacchetto di proposte, buona parte delle quali per far fronte innanzitutto all’emergenza economica per il Covid.
Le richieste dei partiti
Secondo il ministro allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli “non è pensabile il prolungamento del blocco dei licenziamenti” oltre il primo gennaio.
Possibile, invece, la proroga della Cig, almeno per i settori più colpiti mentre dal Pd più volte si è fatto riferimento alla necessità di risorse cospicue per incentivare le assunzioni.
Sotto la lente della maggioranza il settore della scuola, tema bandiera del M5S ma anche del segretario Dem Nicola Zingaretti.
E, dal Movimento, già in occasione della risoluzione sulla Nadef ieri mattina, si sottolineavano alcune direttrici della manovra: la strutturalità del superbonus e aiuti per le imprese.
In particolare, spiega Stefano Buffagni, l’obiettivo potrebbe essere la messa in campo di un credito fiscale pari al 10% del valore di quanto investito da qualsiasi micro e piccola impresa per i beni strumentali che si aggiunge all’ordinario ammortamento.
Rinvio a venerdì
I tempi, per il governo, sono stretti. Conte vorrebbe chiudere entro la fine di questa settimana il pacchetto sia del Dpb sia della manovra. Ma oggi – dopo 5 ore di discussioni – la chiusura non c’è stata.
E’ infatti necessario un ulteriore approfondimento, secondo il premier e il ministro dell’Economia Gualtieri, prima di chiudere la manovra anti-Covid.
Una manovra non facile per una serie di motivi, spiega Ansa, a cominciare da quello che vede l’Italia nuovamente alle prese con l’impennata dei contagi e con la necessità, quindi, di proseguire con gli aiuti economici per i settori più in difficoltà per l’emergenza.
Toccherà al titolare del Mef, Gualtieri, da qui a venerdì, quando un nuovo vertice notturno avrà luogo a Palazzo Chigi, trovare l’equilibrio numerico delle richieste delle istanze di Pd, M5S, Leu e Iv, prima del possibile Cdm nel weekend.