Una seconda operazione anti ‘Ndrangheta – dopo quella odierna contro il clan Forastefano – è stata effettuata stamattina dai Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria contro il “mandamento centro” della ‘Ndrangheta reggina.
Nello specifico, i militari hanno dato esecuzione di provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di numerose persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di beni.
Nello specifico, sono una trentina gli arrestati nelle due ordinanze di custodia cautelare firmate dai gip Tommasina Cotroneo e Karin Catalano su richiesta dei pm Stefano Musolino e Walter Ignazitto. Tra gli arrestati c’è pure Giandomenico Condello.
Il Mandamento Centro
Il Mandamento Centro o (noto anche come Mandamento Città) è una sovrastruttura territoriale della ‘ndrangheta che si pone come organo di raccordo tra il sovrastante Crimine e le sottostanti locali che operano principalmente nella città Reggio Calabria.
Dalla seconda relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia del 2010, l’analisi semestrale per l’organizzazione criminale calabrese già suddivisa per provincie viene, solamente per la Provincia di Reggio Calabria, suddivisa anche in 3 mandamenti distinti.
Il Mandamento Centro, per la precisione, viene scoperto per la prima volta con l’operazione Crimine del 2010, insieme al Mandamento ionico – al centro di una vasta operazione del 2018 che portò all’arresto del boss Giuseppe Pelle – e al Mandamento tirrenico, duramente colpito lo scorso 18 gennaio grazie all’operazione Faust.
Operazione Metameria
L’operazione odierna, denominata “Metameria” e condotta dai carabinieri di Reggio Calabria e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, ha avuto come epicentro investigativo la cosca Barreca di Pellaro e le trame criminali che si sono dipanate fino al quartiere Archi, dove sono attive le cosche Condello e De Stefano.
Nell’inchiesta della Dda sono emersi anche gli interessi criminali delle cosche Ficara Latella, Libri e la locale di Santa Caterina. Oltre agli arresti, i carabinieri hanno eseguito un sequestro beni per aziende impegnate nel global service, turismo ed edilizia, per un valore di beni strumentali superiore ai 6 milioni di euro.
Il plauso ministro della Difesa Guerini
“Gli arresti messi a segno dai Carabinieri di Reggio Calabria coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, rappresentano un nuovo, duro colpo alla ‘ndrangheta e confermano che lo Stato c’è“. E’ quanto afferma il ministro della Difesa Lorenzo Guerini dopo l’operazione che ha colpito il mandamento centro, inviando “all’Arma e alla Dda il mio sincero ringraziamento per l’incessante e prezioso impegno a tutela della legalità, della sicurezza dei cittadini”.