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Maimone: “Al Sud predisporre controlli per disarmare i furbetti del Recovery Plan”

Dopo i furbetti del reddito di cittadinanza al Sud c'è il rischio che nasca la categoria dei furbetti del Recovery Plan

“I Sindaci del Recovery Sud protestano affinché il Governo destini al Mezzogiorno più risorse rispetto a quelle già stabilite. Per alcuni di essi, quelli da stanziare sono solo briciole e a poco servono per rilanciare l’economia del Meridione d’Italia e, soprattutto, per dar vita a quel processo di trasformazione che, da anni, i cittadini del Sud attendono”. Lo dice a In Terris Biagio Maimone, giornalista e comunicatore italiano, presidente del gruppo dei quotidiani online Retewebitalia.net e corrispondente dall’Italia per il quotidiano italo-americano America Oggi.

I soldi alle mafie?

“La mia paura – prosegue Maimone – è che, come quasi spesso accade, i soldi finiscano nelle mani sbagliate, esattamente come sta accadendo per il reddito di cittadinanza che, molto spesso, è finito, nientemeno, nelle tasche di qualche mafioso. Desidero precisare che sono un meridionale ed anche meridionalista, il quale, però, nutre poca fiducia nell’operato dei politici che amministrano i territori del Sud Italia”.

“C’è da chiedersi perché i soldi stanziati per il Mezzogiorno, quasi sempre, non sono arrivati alla destinazione prefissata. Il popolo meridionale, quello abbandonato, umiliato, povero, perché i soldi a lui destinati non arrivano a causa di qualche “Cumpari Turiddu”, in questa nuova circostanza epocale, tesa al suo benessere, deve scendere in piazza e rivendicare il proprio diritto di essere il reale destinatario dei soldi del Recovery Plan“.

I furbetti del Recovery Plan

“Il Recovery Plan è un’ importante ed unica occasione per i giovani che vogliono fare impresa nel Sud Italia e creare occupazione e ricchezza. Pertanto, non possiamo permettere che qualche furbetto faccia tabula rasa dei soldi che esso prevede, come è sempre accaduto”.

“Bisogna creare – sottolinea Maimone – un Movimento di cittadini che controlli l’operato dei politici nazionali e locali affinché si evitino sprechi e furti. La Questione Meridionale – lo ripetiamo ancora – si risolve solo se i cittadini saranno artefici, in prima persona, del processo di cambiamento democratico. Furbetti, malavitosi e politici collusi troveranno, questa volta, il muro eretto dal popolo, che non sarà più sottomesso ai poteri economici del Nord e, ancor più, al potere delle mafie del Sud”.

“La forte coscienza civile e legalista del popolo romperà i robusti argini del malaffare. Popolo del Sud ora tocca a te – conclude Maimone -. Il potere, questa volta, è nelle tue mani esclusive e, pertanto, fatti valere! E’ la prima volta che ti viene concessa la possibilità di riscrivere la tua storia in termini di benessere e sviluppo rigoglioso. Si apre davvero un nuovo scenario per i cittadini del Sud Italia perché lo vuole e lo ratifica, con vigore, l’Europa”.

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