Da lunedì nuovi colori per l’Italia: come cambiano le regioni

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L’Italia si appresta a un nuovo cambio di colore. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato le nuove ordinanze in base alle quali da lunedì nessuna sarà più in zona rossa, in arancione rimarranno solo Sardegna, Sicilia e Valle D’Aosta, l’ultima in cui erano in vigore le restrizioni più dure.

Cosa cambierà e cosa no

Nessuna novità ancora per quel che riguarda il settore wedding, bar, ristoranti, cinema e teatri rimarranno ancora chiusi e sarà possibile spostarsi solo all’interno del comune. Basilicata, Calabria e Puglia si aggiungono invece al resto d’Italia in zona gialla già da due settimane: si potrà tornare a cena fuori e ci si potrà spostare senza limitazioni.

Verso la revisione alle misure anticovid

Nel frattempo, il governo ha annunciato per la prossima settimana il tagliando alle misure anticovid e, proprio in vista di questo, le Regioni hanno chiesto di rivedere i parametri con cui vengono determinati i cambi di colore, a partire dall’Rt, ossia l’indice di diffusione del virus che secondo loro “è poco affidabile e va superato”. Il monitoraggio del ministero della Salute conferma il lento e costante miglioramento della situazione epidemiologica, con l’incidenza che scende a 127 casi ogni 100mila abitanti, anche se per la seconda settimana consecutiva l’Rt sale lievemente e a livello nazionale è ora a 0,89.

Curva in decrescita

Forse complici le prime belle giornate e la campagna di vaccinazione che nonostante le prime difficoltà ora sembra procedere, Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, ha annunciato che la curva epidemiologica è in decrescita in Italia, mentre in altri Paesi Ue la situazione sembra altalenante o in transizione. “La decrescita in Italia è sempre lenta ma il dato significativo è che questa settimana in tutte le regioni e province autonome è registrata una decrescita”, ha affermato durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia.

Manuela Petrini: