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Libia: risoluzione Onu per un cessate il fuoco duraturo

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto alle parti del conflitto in Libia di “impegnarsi per un cessate il fuoco duraturo”. I Quindici hanno adottato una risoluzione – con 14 voti a favore e l'astensione della Russia – che riconosce i 55 punti adottati a Berlino e insiste sul pieno rispetto dell'embargo sulle armi che è stato ripetutamente violato. Ieri, mercoleì 12 febbraio, il presidente russo Vladimir Putin ha sentito al telefono il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte per discutere del dossier libico. Lo fa sapere il Cremlino precisando che il colloquio è stato richiesto “dalla parte italiana”. Nel corso della conversazione è stato sottolineato l'interesse a proseguire il lavoro congiunto “volto a conseguire la normalizzazione a lungo termine della Libia”.

Di Maio a Tripoli

Sempre ieri, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha incontrato in mattinata a Tripoli il premier libico Fayez al-Sarraj e il ministro dell'Interno Fathi Bashaga. “L’Italia sarà determinante in ogni scelta europea”, ha scritto in un post su Facebook Di Maio, riferendo dei sui incontri a Tripoli. “Continuiamo a lavorare per il rispetto dell’embargo sulle armi e per portare le parti a un cessate il fuoco permanente” scrive Di Maio, rilevando che “la comunità internazionale oggi davanti a sé ha molti dubbi e una certezza, che i bombardamenti del 2011 furono un errore imperdonabile, tanto che ne stiamo ancora pagando le conseguenze”. “Ma ora è arrivato il momento di dare un segnale diverso”, ha scritto il ministro, sottolineando che “l’Italia sarà determinante in ogni scelta europea. Nessuno come noi conosce la Libia, nessuno come l’Italia ce l’ha a poche centinaia di chilometri dalle proprie coste”. In Libia, continua Di Maio, “c’è un rischio terrorismo che non possiamo sottovalutare, Paesi che ignorano la pace e che continuano ad armare le parti sul terreno. Non possiamo accettarlo”. “Stiamo avendo un approccio inclusivo, coinvolgendo tutte le municipalità libiche e dialogando con tutte le realtà. L’obiettivo è ristabilire le adeguate condizioni di sicurezza affinché le nostre imprese possano anche tornare ad investire”. “Questa non è una strada, è la strada. Quella del buon senso e di chi ha davvero a cuore il destino del popolo libico e la sicurezza dei suoi cittadini”, ha concluso Di Maio. Il premier libico Fayez al-Serraj ha ringraziato l'Italia ''per gli sforzi che compie per far uscire la Libia dalla crisi'' e ha chiesto alla comunità di internazionale di ''adottare una posizione ferma'' rispetto alla situazione nel Paese africano. ''Nell'incontro si è parlato degli ultimi sviluppi in Libia e della collaborazione bilaterale tra Italia e Libia'', si legge in una nota del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico pubblicato sulla sua pagina Facebook, sottolineando che Serraj ha accolto positivamente la visita di Di Maio, come una occasione ''per scambiarsi consigli e punti di vista''. Nell'incontro, prosegue, ''si è discusso del coordinamento congiunto contro le migrazioni clandestine''.

   

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