Dopo oltre un anno di immobilità istituzionale la crisi politica del Libano sembra essere ad un punto di svolta dato che oggi il Presidente della Repubblica Michel Aoun ed il primo ministro incaricato Najib Mikati hanno stipulato un’intesa in relazione alla formazione del nuovo esecutivo tanto che, dopo serrate trattative tenutesi nei giorni scorsi, tra poche ore verranno nominati i membri del nuovo governo.
La biografia del premier incaricato e i numeri dell’esecutivo
Lo stesso sarà formato da 24 ministri equamente suddivisi tra personalità cristiane e musulmane come previsto dalle leggi vigenti nella Repubblica dei Cedri. Mikati e un miliardario di origine sunnite, incaricato in qualità di primo ministro dallo scorso luglio è già premier dal 2004 al 2005 e dal 2011 al 2014. Lo stesso negli ultimi due anni è stato accusato di clientelismo e corruzione dalle proteste antigovernative venutesi a creare nel paese a causa della forte instabilità.
L’attuale situazione economica e sociale del Libano
Il nuovo esecutivo dovrà fronteggiare una situazione estremamente complessa si pensi che, secondo le stime della Banca Mondiale, la deflagrazione avvenuta lo scorso anno nel porto di Beirut, la quale ha provocato la morte di 214 persone ed il ferimento di altre 7 mila, ha causato quasi 4,5 miliardi di danni perché la maggior parte delle merci importante passava attraverso questo canale commerciale. La grave crisi economica e sociale conseguente a questo evento ha portato quasi l’80% delle famiglie libanesi a soffrire per la carenza di cibo, mancanza di elettricità e connessione internet, a seguito di ciò la valuta libanese ha mantenuto solo il 10% del suo valore precedente.