Questo pomeriggio, prima che cominciasse la discussione in senato sul decreto sicurezza, i senatori della Lega hanno occupato i banchi del governo per protestare contro il voto di fiducia posto dal governo sul provvedimento. Alcuni dei senatori si sono assembrati vicino agli scranni e la discussione, presieduta da Ignazio La Russa, è stata sospesa. Il governo ha poi posto il voto di fiducia sul decreto sicurezza all’esame del Senato, nonostante la bagarre che ha sollevato un polverone di commenti.
D’Incà: “Questione fiducia posta correttamente”
Subito dopo la relazione di minoranza e quindi all’avvio della discussione, il ministro per i Rapporti con il parlamento Federico D’Incà ha preso la parola annunciando la richiesta del voto di fiducia. A quel punto Ignazio La Russa, che presiede l’aula, l’ha interrotto perché il ministro non aveva chiesto di parlare e ha deciso di sospendere l’assemblea.
“Ho chiesto la parola, il microfono era acceso e ho fatto il mio intervento. Nella conferenza dei capigruppo la presidente Casellati ha indicato che la fiducia è stata posta correttamente. Ora comincia la discussione della fiducia, poi ci saranno le dichiarazioni di voto e poi il voto finale sulla fiducia”.
Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’incà ricostruisce con i cronisti quanto successo nell’aula del Senato durante l’esame del decreto sicurezza. Alla domanda sui tempi per l’approvazione del decreto, ha risposto: “Credo che potrebbe essere oggi o domani, sarà la capigruppo a decidere in quali modi fare i passaggi”.
Romeo: “Occupiamo contro chi forza e chiude il dibattito”
“Abbiano occupato perché il governo ci ha impedito di poter discutere il decreto, prima ancora che iniziasse la discussione – ha spiegato il capogruppo del partito, Massimiliano Romeo riportato da SkyTg24 – Quindi, contro chi forza e chiude il dibattito parlamentare, rispondiamo occupando i banchi in Aula”.
Parrini: “Sdegno generale”
Dura la reazione del Pd. “Mentre il ministro per i Rapporti col parlamento stava annunciando la posizione della questione di fiducia sul decreto sicurezza e immigrazione – ha scritto in una nota il senatore del Pd, Dario Parrini – i leghisti lo hanno assalito togliendogli di mano il microfono e impedendogli di parlare”.
“Un vile atto di SQUADRISMO parlamentare tollerato (chissà perché trattandosi di squadrismo, ma a ben pensarci si può anche immaginare il perché) dal presidente di turno Ignazio La Russa. Sdegno generale. Una cosa gravissima”, ha concluso Parrini.
Perantoni: “Scene da ventennio”
Non meno duro il commento di Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5s. “Scene da ventennio quelle che abbiamo visto oggi in Senato – ha commentato il deputato Cinque Stelle -. Rigurgiti in stile squadrista all’interno di un’aula parlamentare sono intollerabili. Piena solidarietà al ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà“.
Cioffi: “Da centrodestra rissa in Aula”
Sulla stessa linea il senatore Andrea Cioffi, vice presidente vicario del gruppo 5 Stelle al Senato. “Lo spettacolo andato in scena nell’Aula del Senato si commenta da solo – scrive Cioffi in una nota – è questo il modo con cui il centrodestra, o forse una parte di esso, fa l’opposizione in Parlamento: un’aggressione organizzata, spintoni ad un ministro che è stato privato del diritto di parola, determinando peraltro un pericoloso assembramento. Non provano vergogna nel mostrare un’imbarazzante sceneggiata ad un Paese che combatte una pandemia e le conseguenti ricadute nella vita di tutti i giorni. Evidentemente questo è il contributo che le opposizioni possono fornire al dibattito politico-parlamentare”.