Le tappe del governo per arrivare a fine legislatura

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Anche se il dibattito politico guarda tutto all’economia e alle misure anti crisi per far fronte al dopo coronavirus, in realtà i nodi da sciogliere per il governo Conte sono molti di più e, se l’estate sarà bollente, l’autunno non sarà meno caldo.

Le prossime sfide

Il 17 luglio al Consiglio europeo l’Italia dovrà  pronunciarsi sul Recovery fund e il Parlamento è chiamato a votare l’utilizzo della nuova linea di credito del Mes. Uno dei principali svogli del governo Conte con il Movimento Cinque Stelle contrario all’utilizzo del fondo salva Stati (e Forza Italia favorevole). Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha garantito che sarà il Parlamento ad esprimersi con un voto. Appuntamento che potrebbe rivelarsi ‘delicato’ per la tenuta della maggioranza, soprattutto al Senato, dove i numeri sono sul filo. L’ipotesi iniziale, illustrata dallo stesso premier, è che le Camere siano chiamate a votare sull’intero pacchetto di interventi nel mese di luglio, quando ci sarà una decisione dell’Ue sui vari strumenti in campo. Non è ancora stata fissata una data, ma il voto del Parlamento potrebbe anche slittare a dopo la pausa estiva.

Il taglio dell’Iva e il dubbio dei partiti

Ma prima ancora entro metà luglio l’esecutivo chiederà un nuovo scostamento di bilancio per mettere a punto un ulteriore decreto per risollevare l’economia. Numeri importanti per decidere un’eventuale taglio dell’Iva o altri interventi sul fronte fisco, al centro del dibattito interno al governo e che ancora non trova una mediazione. Il ministro dell’Economia Gualtieri ha aperto all’ipotesi avanzata da Conte di tagliare l’Iva per un periodo con l’obiettivo di rilanciare i consumi, ma ha anche espresso la convinta necessità di interventi più strutturali. Di riforma del fisco parlano sia i grillini, sia i dem. Anche dall’opposizione la richiesta è il taglio delle tasse ma – ha avvertito Tajani – con una strategia di lungo periodo che al momento il governo pare non avere.

I tedeschi presidenti di turno dell’UE

Intanto, sempre a luglio, comincia il semestre tedesco di presidenza dell’Unione Europea, forse la presidenza più importante degli ultimi decenni , soprattutto se considerato il particolare periodo storico. E, a proposito di Europa, il 17 e 18 luglio si svolge il Consiglio europeo in cui i capi di Stato e di governo dovranno pronunciarsi in via definitiva sul Recovery fund. 

Gli appuntamenti elettorali

In autunno sei regioni torneranno al voto per il rinnovo dei governatori: Veneto, Campania, Liguria, Toscana, Puglia e Marche. Anche i cittadini della Valle d’Aosta saranno chiamati alle urne. La data non è ancora stata fissata, ma il via libera al decreto Elezioni ha stabilito che si svolgerà un election day che accorpa in un’unica tornata le elezioni comunali, suppletive e il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Il governo nei prossimi giorni indicherà la data che, salvo sorprese dell’ultimo minuto, sarà fissata nelle giornate di domenica 20 e lunedì 21 settembre. 

Il referendum sul taglio dei parlamentari

Si terrà invece sicuramente in autunno, assieme alle elezioni comunali il referendum costituzionale sulla riforma del taglio dei parlamentari. Una volta celebrata la consultazione, se l’esito sarà confermativo, dovranno passare altri due mesi prima che la legge possa essere applicata. In caso di scioglimento delle Camere, dunque, solo due mesi dopo il referendum le eventuali elezioni anticipate potrebbero svolgersi eleggendo 600 parlamentari invece di 945. Se il Parlamento venisse sciolto prima del referendum o dei due mesi successivi, invece, si eleggerebbero nuovamente 945 tra deputati e senatori.  

Il semestre bianco e l’elezione del Presidente della Repubblica

Anche se al momento sembra distante, sullo sfondo delle partite politiche del momento c’è anche la “partita delle partite” ossia l’elezione del Capo dello Stato e relativo semestre bianco. Il presidente Mattarella e’ stato eletto il 31 gennaio 2015 e quindi dai primi giorni di agosto del prossimo anno non potrà sciogliere le Camere, come prevede la Costituzione all’articolo 88. A gennaio del 2022 si terrà quindi l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, successore di Mattarella. Mentre la scadenza naturale della legislatura è prevista nella primavera dell’anno successivo… saranno rispettate tutte le tappe?

Serena Livoli: