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Le divise dei militari insieme per celebrare il loro Giubileo

E' iniziato il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza. L'Ordinario Militare per l'Italia Marcianò: "Un tempo privilegiato per crescere in comunione con Dio, nel comune servizio alla difesa della vita umana, della giustizia e della pace"

Sotto la pioggia, ma con grande entusiasmo e partecipazione è iniziato oggi pomeriggio in Piazza del Popolo a Roma il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza. Ad aprire la cerimonia, condotta da Francesca Fialdini, l’Inno Nazionale eseguito dalla Banda Interforze con il Tenore Francesco Grollo. Sul palco si sono alternati diverse autorità come il Pro Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, S.E. Mons. Rino Fisichella, l’Ordinario Militare per l’Italia, S.E. Mons. Santo Marcianò, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano e il Capo della Polizia, Prefetto Vittorio Pisani.
Numerosi i momenti musicali eseguiti dalla Banda Interforze con la presenza dell’artista Raphael Gualazzi, oltre alla presenza di altre Bande e Fanfare. Presente il Ministro della Difesa Guido Crosetto

Giubileo, un tempo privilegiato

Nel suo intervento S.E. Mons. Santo Marcianò si è soffermato sul senso del perdono nel Giubileo. “Il perdono – ha detto – è un passo concreto e basilare per chi, come noi, è chiamato a costruire una cultura della pace. E spesso il perdono verso l’altro richiede anzitutto il perdono di sé stessi”. Ecco quindi che il Giubileo diventa “un tempo privilegiato per crescere in comunione con Dio e nella fraternità, nel comune servizio alla difesa della vita umana, alla giustizia e alla pace“.

L’intervento di Mons. Marcianò sul palco in Piazza del Popolo (foto: Francesco Vitale)

Al servizio di quel bene che è il bene mondiale

Un Giubileo delle Forze di Sicurezza che assicurano e dovranno assicurare la sicurezza in particolar modo a romani, turisti e pellegrini ancora di più in questo tempo giubilare. E’ iniziato con questo sentimento di gratitudine il discorso del Pro Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, S.E. Mons. Rino Fisichella. E ha voluto ricordare il pellegrinaggio silenzioso di questa mattina verso la Porta Santa: “È stato estremamente commovente vedervi nelle vostre divise pregare, riflettere e camminare verso l’incontro con il Signore nel simbolo della Porta Santa. È stata una testimonianza che avete dato anche a tutti coloro che erano presenti, cittadini di Roma, turisti, persone presenti nella città. Hanno compreso che la vostra presenza, la vostra testimonianza è qualcosa di autenticamente efficace”. Un’occasione che – ha ricordato Fisichella – diventa “un ricordo non soltanto del vostro impegno, di uomini e donne al servizio delle istituzioni, ma soprattutto al servizio di quel bene che è il bene mondiale della cittadinanza.”
E poi il grazie per il servizio che offrono alla nazione: “Grazie – ha concluso Mons. Fisichella – anche e soprattutto a coloro i cui nomi sono scritti ormai nel Libro della Vita. Nel Giubileo non li vogliamo né possiamo dimenticare”.

Fisichella, Marcianò e Crosetto si salutano prima della cerimonia (foto: Ministero della Difesa, licenza CC BY-NC-SA 4.0 DEED)

Riscoprire i valori che ci uniscono

“Il Giubileo offre l’opportunità per guardare al futuro con speranza e determinazione” Sono le parole del Ministro della Difesa, Guido Crosetto. “È tempo di riflessione, occasione per riscoprire i valori che ci uniscono come comunità“. E nel fare proprie le parole di Papa Francesco ha parlato di Speranza: “Speranza alimentata ogni giorno dalle nostre Forze Armate che contribuiscono alla pace attraverso la presenza, l’ascolto e il supporto a chi è più vulnerabile. Questo il senso del nostro impegno: non solo difendere, ma costruire”.

La “Pacem in Terris” di Giovanni XXIII

Il Gen. Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore della Difesa ha sottolineato come questo Giubileo sia una occasione di riflessione per coloro che offrono il proprio impegno per la sicurezza, la giustizia e la pace. E ha ricordato l’enciclica di Papa Giovanni XXIII, “Pacem in Terris”. “La pace – ha affermato Portolano – è un progetto concreto che richiede azioni, decisioni e sacrifici e uno sforzo collaborativo che coinvolga l’intera comunità“.

In attesa della Messa con Papa Francesco

Nonostante la pioggia continua e a tratti anche molto forte, tutti i militari sono rimasti compatti e sorridenti per la prima delle due giornate a loro dedicate. Non è solo servizio professionale e lavoro, ma c’è fede e fiducia in quello che portano avanti ogni giorno, affrontando sfide, difficoltà, ma anche gratificazioni e sguardi delle persone che riescono ad aiutare.
Domani mattina l’appuntamento è in piazza san Pietro per la Santa Messa con Papa Francesco. I militari hanno “rotto le righe”. Molti di loro si sono poi confessati nelle chiese intorno al Vaticano. Si preparano anche loro all’incontro di domani

 

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