Attualità

Lavoro, Inps: “Soltanto lo 0,5% dei contratti a termine supera l’anno”

Nel secondo trimestre dell’anno, l’input di lavoro, misurato in Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno), è aumentato in termini congiunturali (+1,2% rispetto al primo trimestre 2022) e su base annua (+4,9% rispetto al secondo trimestre 2021); la stessa dinamica si rileva per il Pil, in crescita rispettivamente di +1,1% e +4,7%. L’occupazione, a sua volta, aumenta rispetto sia al trimestre precedente sia al secondo trimestre 2021. Lo indica la Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione pubblicata da Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal.

Lavoro: soltanto lo 0,5% dei contratti a termine supera l’anno

Nemmeno un contratto a termine su 100 supera l’anno di durata. Nel secondo trimestre, infatti, il 37% delle nuove posizioni lavorative attivate prevede una durata fino a 30 giorni (il 13,3% un solo giorno), il 36% da due a sei mesi e soltanto lo 0,5% superiore all’anno (era l’1% nel primo trimestre). Aumenta l’incidenza sul totale delle attivazioni dei contratti di brevissima durata (23,7% fino a una settimana) e la riduzione nelle altri classi di durata, tranne tra sei mesi e un anno (15,4%).

Nel II trimestre +735mila contratti, 425mila a termine

Nel secondo trimestre dell’anno si registra un aumento di 159 mila posizioni lavorative rispetto al primo trimestre (88mila in più a tempo indeterminato +e 71mila in più a tempo determinato). Rispetto al secondo trimestre del 2021, le posizioni lavorative aumentano di 735 mila, registrando un nuovo aumento tendenziale del tempo indeterminato (+310 mila unità in un anno).

Anche se a ritmi più sostenuti, per il quinto trimestre consecutivo, prosegue la crescita delle posizioni a tempo determinato (+425 mila in un anno). E’ quanto indica la Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione di ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal, sulla base dei dati del ministero ricavati dalle Comunicazioni obbligatorie rielaborate.

Aumentano occupati in somministrazione e a chiamata

Aumentano il lavoro a chiamata (intermittente) e in somministrazione, tipologie contrattuali caratterizzate da una componente di stagionalità. Queste figure, che hanno risentito più di altre degli effetti dovuti all’emergenza sanitaria, sottolinea la Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione di Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal, sono poi tornate a crescere a ritmi sostenuti.

Nel secondo trimestre dell’anno il numero dei lavoratori in somministrazione presenta, infatti, un’ulteriore crescita raggiungendo le 485 mila unità (+50 mila, +11,5% nei dati Inps-Uniemens rispetto al secondo trimestre 2021). Anche il numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti continua a crescere in modo sostenuto (+91 mila, +48,2% rispetto al secondo trimestre del 2021 sempre nei dati Inps-Uniemens), sebbene a ritmi meno intensi dello scorso trimestre, attestandosi a 280 mila unità.

Milena Castigli

Recent Posts

Natività della Vergine Maria

La nascita della Vergine è tramandata dal Protovangelo di Giacomo e dalla Legenda aurea. Come…

8 Settembre 2024

Le origini della festa della natività della Vergine Maria

La semplicità e l’umiltà di Maria, ci appare già dal luogo della sua nascita: Nazareth,…

8 Settembre 2024

“Lo pregarono di imporgli la mano”Il commento di mons. Angelo Spina

Dal Vangelo secondo Marco Mc 7,31-37 In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro,…

8 Settembre 2024

Dolomiti Open: insieme oltre la disabilità

Per l'intera estate, in tutta Italia, si sono svolte iniziative di turismo inclusivo, "oltre le…

8 Settembre 2024

Nigeria, l’impegno della Chiesa per proteggere gli indifesi

Sos Nigeria. “Il peso del debito si è rivelato una nuova forma di schiavitù per…

8 Settembre 2024

Memoria e futuro: due anni senza Elisabetta II

"Avete avuto e avrete sovrani più saggi e potenti. Ma non ne avrete che vi…

8 Settembre 2024