Potrebbe essere la leggendaria “Santo Spirito e Santa Maria di Loreto“, una nave mercantile ragusea naufragata il 29 ottobre 1579 nel mare di Camogli, tra punta Chiappa e la chiesa di San Nicolò di Capodimonte, il relitto ritrovato da Gabriele Succi ed Edoardo Sbaraini, due esperti sommozzatori titolari della ditta Rasta Divers di Santa Margherita Ligure, in immersione nella zona davanti al cosiddetto Porto Pidocchio, a una profondità di 50 metri. La scoperta è stata annunciata dalla soprintendenza. E l’antenato delle odierne navi transoceaniche.
Prima volta
Gli elementi lignei, riferisce l’Agi, erano visibili e disposti a pettine, cosa assai rara perché il legno difficilmente si conserva sul fondale, se non viene sepolto da sedimenti marini. A dare la precisa identità dell’imbarcazione saranno gli studi, già in corso da parte della Soprintendenza che, assieme ai carabinieri subacquei ha avviato le operazioni di ricognizione. Il ritrovamento è definito “importante” perché è il primo in Italia di un relitto di quell’epoca. In Mediterraneo, infatti, sono rarissimi i relitti della prima età moderna che conservano resti strutturali di legno: “Quelli ritrovati sono riconducibili ad una porzione della fiancata dell’imbarcazione e permettono di studiare in dettaglio l’architettura navale di quell’epoca – spiega la soprintendenza – nota solo attraverso scarni riferimenti in trattati e altri relitti che si contano sulle dita di una mano“.