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Lampedusa: “manifestazione non preannunciata”, denunciati due esponenti della Lega

Si ipotizza l'interruzione di pubblico servizio. Intanto continuano i soccorsi delle Ong

Lo scorso 30 agosto Angela Maraventano, ex senatrice della Lega, e Attilio Lucia, vice presidente dello stesso partito sono stati ritenuti responsabili di una “manifestazione non preannunciata a Lampedusa” che si è svolta da mezzanotte alle quattro del mattino. Questa è servita “per impedire il transito dei mezzi impegnati al trasferimento dei migranti“. Quella notte era in atto lo sbarco di un peschereccio con a bordo 369 migranti di diverse nazionalità. Il tutto “servendosi – è scritto negli atti – di un megafono. Hanno enunciato slogan contro il governo nazionale. Hanno criticato la gestione delle politiche migratorie. Inoltre hanno incitato gli altri manifestanti a bloccare l’ingresso alla banchina” del porto.

Questa è l’ipotesi di reato per Maraventano e Lucia. Entrambi sono stati denunciati alla Procura di Agrigento. “Io e Attilio Lucia – ha scritto su social network Angela Maraventano – siamo stati denunciati per aver impedito il trasferimento dei migranti di Lampedusa. Dire che abbiamo commesso un reato di interruzione di pubblico servizio è veramente ridicolo. Portare i migranti da un molo all’edificio dell’hotspot è diventato servizio pubblico? Incredibile! Con questo Governo esercitare il diritto di manifestazione e di libertà di pensiero è reato. Noi non molliamo, non ci arrendiamo”.

Le operazioni di Open Arms

Nel frattempo questa mattina l’organizzazione no profit catalana, Open Arms, ha annunciato tramite il proprio profilo Twitter, l’operazione di salvataggio di ben 77 persone. Al momento del salvataggio, le persone erano su una imbarcazione precaria, che rischiava di naufragare. Inoltre stando a quanto riportato dall’organizzazione, sull’imbarcazione erano presenti anche 11 donne e 2 bambini.

Soccorso in acque internazionali

Inoltre l’organizzazione ha concluso il suo tweet affermando che ben 160 vite sono state strappate dalla fossa comune Med, il tutto accompagnato dall’hashtag #TorniamoInMare. Così l’Open Arms continua le sue operazioni di salvataggio in mare, portando in salvo tantissime persone su imbarcazioni precarie che decidono di intraprendere il “Grande Viaggio“, alla ricerca di una vita migliore.

🔴#ULTIMAORA

Soccorse in acque internazionali in piena notte 77 persone, tra cui 11 donne e 2 bambini, su di una imbarcazione precaria a rischio naufragio.
A bordo della #Openarms accogliamo ora 160 vite strappate alla fossa comune #Med.
Continuiamo.#TorniamoInMare pic.twitter.com/P2fQJ4w7Zg

— Open Arms IT (@openarms_it) September 11, 2020

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