Si registra un rallentamento del flusso dei profughi ucraini verso l’Europa: si è passati da 200mila a 40mila al giorno. In Italia, alla data di ieri, sono 75mila. Di questi 5.600 sono inseriti nei sistemi d’accoglienza Cas (5.300 persone) e Sai (299). Le domande di protezione sono state finora circa 750, un dato che “riflette la speranza ucraini di rientrare in Patria dopo il termine delle ostilità”.
Così il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in audizione al Comitato Schengen, il Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione ed il funzionamento della Convenzione di applicazione dell’Accordo di Schengen e di vigilanza sull’attività dell’unità nazionale Europol.
#AccoglienzaUcraina Sono 75.115 le persone giunte finora in Italia: 38.735 donne, 7.158 uomini e 29.222 minori.
Rispetto a ieri, l'incremento è di 1.217 ingressi nel territorio nazionale: le destinazioni principali sono #Milano, #Roma, #Napoli e #Bologna.#29marzo pic.twitter.com/QcBnc4KQFd— Il Viminale (@Viminale) March 29, 2022
Lamorgese: “Permesso soggiorno ad apolidi e Paesi terzi”
Dopo il Dpcm firmato ieri sulla protezione temporanea “procederemo alla concessione del permesso di soggiorno temporaneo non solo ai profughi ucraini, ma anche agli apolidi ed ai cittadini di Paesi terzi che beneficiano di protezione internazionale in Ucraina”, ha aggiunto Lamorgese riportata da Ansa.
Presso il Comitato #Schengen audizione della Ministra Luciana Lamorgese – @Viminale. Diretta: https://t.co/PlZ9NC555E #OpenCamera #OpenParlamento pic.twitter.com/jXjjiO7H6D
— Camera dei deputati (@Montecitorio) March 30, 2022
Lamorgese: “Ora l’Europa sblocchi il Patto asilo e migrazione”
La crisi ucraina “avrà un impatto positivo sul Patto asilo e migrazione da tanto tempo fermo in Europa, perché non si riescono a sbloccare le trattative tra i vari Stati. Speriamo che il nuovo approccio che ha visto tutti i Paesi europei decidere per l’accoglienza e la redistribuzione dei profughi ucraini possa essere anche negli altri casi di instabilità. C’è la necessità – ha spiegato Lamorgese – di disporre strumenti di governo dei flussi che provengono dal Mediterraneo imperniati sulla solidarietà e la responsabilità dei singoli Stati. Sarebbe poco lungimirante pensare che questi scenari di mobilità possano essere gestiti secondo le attuali regole di Dublino ed il sistema Schengen. E’ un errore non dotarsi di un Patto sull’immigrazione e l’asilo e la presidenza francese farà di tutto per chiudere con un documento che possa essere accolto”.