Situazione difficile nel carcere di Sassari – Bancali “Giovanni Bachiddu”. La sorella di Filippo Griner ha accusato la Polizia penitenziaria di avere pestato il fratello in cella. Le accuse sono contenute in una denuncia presentata nei giorni scorsi ai carabinieri di Andria. Il boss della malavita pugliese è attaulamente detenuto nel carcere di Bancali in regime 41bis. Secondo quanto pubblicato dalla sorella sul profilo Facebook del garante per i detenuti del carcere di Bancali, Antonello Unida, il pestaggio sarebbe una ritorsione contro Griner che, qualche giorno fa, sembra abbia colpito un poliziotto penitenziario con una penna, ferendolo al viso. Il delegato nazionale per la Sardegna del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) ha spiegato che il tappo della penna si è conficcato nella faccia dell’agente. Non sono ancora chiare le motivazioni dell’aggressione.
Le aggressioni recenti
I sindacalisti del Sappe lamentano il fatto che i detenuti anche quelli sottoposti al regime del 41bis, sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che vogliono. La famiglia del detenuto denuncia che Grine sarebbe poi stato pestato in cella da una ventina di agenti, durante la notte. Il Sappe chiede nuovamente al ministero della Giustizia di intervenire quanto prima. Per verificare quanto successo, il provveditore regionale delle carceri Maurizio Veneziano farà un sopralluogo nell'istituto di pena nella giornata di oggi, martedì 28 gennaio. La settimana prossima, arriverà anche il nuovo direttore, Graziano Pujia, appena nominato. Il tutto, per contrastare la difficile situazione che si è creata a Bancali dopo le recenti e numerose aggressioni ai danni degli agenti di polizia penitenziaria. Nei giorni scorsi i sindacati di polizia penitenziaria avevano denunciato un altro caso di aggressione a Bancali, che aveva avuto come protagonista il boss di Cosa Nostra, Leoluca Bagarella. Il cognato di Totò Riina ha aggredito con un morso un agente del Gom della polizia penitenziaria nel carcere di Bancali, a Sassari mentre veniva accompagnato nella sala delle videoconferenza, da dove avrebbe dovuto assistere a distanza all'udienza del processo in corso davanti alla Corte d'Assise di Palermo sulla trattativa Stato-mafia. Dopo l’aggressione al poliziotto, rimasto lievemente ferito, Bagarella era ancora in stato di agitazione e, per questa ragione, ha rinunciato a partecipare all’udienza, che è dunque iniziata in ritardo. In primo grado, Bagarella è stato condannato a 28 anni, ma sta scontando anche diverse condanne all’ergastolo.
Antigone
Il primo gennaio del 2018 il carcere è stato visitato da Antigone, che così descrive la situazione: “La casa circondariale “Giovanni Bachiddu” si trova in località Bancali, frazione del comune di Sassari. Si tratta di un carcere di nuova edificazione. Aperto nel 2013, si presenta in buono stato e non affollato. Tra le peculiarità dell'Istituto c'è la presenza di una sezione 41 bis con 89 posti e una sezione di AS2 dove, al momento della visita, erano detenute 30 persone con accuse o condanne per reati di terrorismo internazionale. Nel circuito ordinario sono presenti diversi “monitorati” di fede islamica. Al momento della visita viene segnalata la presenza di alcuni detenuti con un “disturbo mentale”, che sono per l'istituto di difficile gestione: diverse celle della sezione isolamento e del repartino adiacente all'infermeria (ora chiuso) sono state devastate. Un ulteriore problema gestionale è relativo al personale in quanto, a seguito di un recente trasferimento, non sono presenti comandanti di polizia penitenziaria (al momento della visita il ruolo era ricoperto da un ispettore)”.