Si chiama Long Covid ed è quella sindrome che in alcuni pazienti ufficialmente guariti dal Coronavirus continua a produrre sintomi anche a distanza di mesi.
“Come faccio a far capire al mio medico e a chi ho intorno che i sintomi che ho non sono il frutto della mia fantasia?”. E’ questa una delle più ricorrenti domande che si pone chi porta il peso del Long Covid, pazienti che ora chiedono, attraverso una raccolta firme su Change.org rivolta al Governo, di avere assistenza e tutela sanitaria adeguata.
I cittadini che hanno superato il Covid
I cittadini guariti da Covid-19 in Italia sono oltre 1.400.000 ma una parte di esse presenta ancora effetti invalidanti che non permettono di riprendere una vita normale. A riunirli, un gruppo su Facebook fondato da Morena Colombi, dal nome ‘Noi che il Covid lo abbiamo sconfitto. Sindrome post Covid’, che raccoglie le testimonianze di 14.000 persone.
Quali sono i sintomi invalidanti
Diversi sono i sintomi che manifestano, dalla difficoltà respiratoria alla stanchezza cronica, passando per dolori articolari, acufeni, rush cutanei, tachicardia. Ad accomunare tutti è la sensazione di essere “dimenticati dallo Stato” e “fantasmi per la società”. “E’ necessario un programma di sorveglianza che possa consentire alle persone colpite da Covid-19 di essere seguite da professionisti del Servizio Sanitario Regionale anche dopo la negatività ed individuare eventuali effetti postumi”, chiede la petizione.
Queste persone richiedono per questo “la presa in carico con un percorso Sanitario dedicato di tutte le persone che presentano un quadro Post Covid-19 e la realizzazione di studi mirati per indagare in particolare le ripercussioni a lungo termine”.
La petizione chiede poi di “stabilire che tutte le prestazioni di follow-up, screening e eventuali cure mediche necessarie non siano soggette a compartecipazione alla spesa in quanto riconducibili all’esenzione P01, in quanto prestazioni finalizzate alla tutela della salute collettiva disposta a livello locale in caso di situazioni epidemiche”. Si chiede, infine, di demandare alle ASL il coordinamento complessivo degli studi osservazionali già avviati in modo da assicurarne la massima sinergia.