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“La scuola è serbatoio di circolazione del Covid”

Il no alla ripartenza francese del professor Pierluigi Lopalco, ordinario di Igiene all'Università di Pisa e responsabile del coordinamento emergenze epidemiologiche dell'Agenzia strategica per la salute in Puglia

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Bocciata la riapertura delle scuole sul modello della Francia. “Non possiamo sapere cosa succederà con questa riapertura in piena fase epidemica, non ci sono i rischi relativi alla salute dei bambini e degli studenti.  I rischi sono due: il primo è quello diretto per gli insegnati, la classe docente in Italia non è giovanissima e gli insegnati a rischio sarebbero molti, il secondo rischio è che nelle scuola gli studenti diventino un serbatoio di circolazione del virus e che poi possano diffonderlo riportandolo a casa”, afferma a Radio24 Pierluigi Lopalco, ordinario di Igiene all’Università di Pisa e responsabile del coordinamento regionale emergenze epidemiologiche dell’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale della Regione Puglia.

Un’estate di turismo locale

Aggiunge il professor Lopalco: “Ci aspetta un’estate di turismo locale perché non arriveranno stranieri e sarà molto limitato lo spostamento tra le regioni. Le spiagge saranno meno affollate e più gestibili. Bisognerà mantenere le distanze ed evitare assembramenti magari con ingressi scaglionati”. Per quanto riguarda la ripartenza del campionato di calcio, “gli stadi non si possono riempire e su questo non si discute, gli assembramenti saranno gli ultimi a ripartire, inoltre nel caso di una partita di calcio a porte chiuse bisognerebbe garantire la salute di giocatori e staff ma la vedo un po’ difficile perché il calcio è uno sport di contatto e infatti molti calciatori sono risultati positivi“, sottolinea il professor Lopalco.

A Pasqua boom di sanzioni

Gli italiani “sono disciplinati i dati dimostrano che le regole vengono rispettate, dall’11 marzo ci sono stati più di 7 milioni di controlli e sono state contestate 256mila sanzioni, una percentuale del 3.6%, nella giornata di Pasqua la percentuale è salita al 6.4%. A Pasqua meno bravi rispetto agli altri giorni”, sottolinea a Radio24 Matteo Mauri, viceministro all’Interno.

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