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L’istituto dedicato a Wojtyla e la patrona della misericordia

Nel giorno in cui nel mondo si celebra il centenario della nascita di Giovanni Paolo II, due importanti decisioni della Santa Sede

Francesco ha inviato una lettera al rettore della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino–Angelicum, padre Michał Paluch, in occasione dell’inaugurazione, presso l’ateneo, dell’Istituto di Cultura “San Giovanni Paolo II”, nella ricorrenza del centenario della nascita. “Nel giorno in cui ricorre il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II, il più illustre alunno di questa università, viene inaugurato all’Angelicum, presso la Facoltà di Filosofia, l’istituto di cultura a lui intitolato- afferma Jorge Mario Bergoglio-.Desidero esprimere il mio apprezzamento per questa iniziativa e rivolgere un cordiale saluto all’intera comunità accademica e a quanti sono convenuti per l’evento, in particolare ai rappresentanti delle due Fondazioni polacche, Futura Iuventa e Saint Nicholas, che sostengono il nuovo Istituto. Esso ha come finalità principale la riflessione sulla cultura contemporanea. A tale scopo i promotori intendono avvalersi della collaborazione dei più eminenti filosofi, teologi e uomini e donne di cultura, nella sua più vasta espressione”.

Drammi epocali

Sottolinea Francesco: “San Giovanni Paolo II è, di quest’opera, al tempo stesso l’ispiratore e il primo e più importante artefice, con il ricco e multiforme patrimonio che ha lasciato e, prima ancora, con l’esempio del suo spirito aperto e contemplativo, appassionato di Dio e dell’uomo, del creato, della storia e dell’arte. Le sue varie esperienze di vita, tra cui segnatamente i drammi epocali e le sofferenze personali, interpretate nella luce dello Spirito, lo condussero a sviluppare con singolare profondità la riflessione sull’uomo e sulle sue radici culturali, come riferimento imprescindibile per ogni proclamazione del Vangelo. Nella sua prima Enciclica, infatti, scrisse: “Ci accostiamo in pari tempo a tutte le culture, a tutte le concezioni ideologiche, a tutti gli uomini di buona volontà. Ci avviciniamo con quella stima, quel rispetto e quel discernimento che, sin dai tempi degli Apostoli, contrassegnavano l’atteggiamento missionario e del missionario“.

Tradizione

Aggiunge il Pontefice: “Basta ricordare San Paolo e il suo discorso davanti all’Areopago di Atene. L’atteggiamento missionario inizia sempre con un sentimento di profonda stima di fronte a ciò che “c’è in ogni uomo”, per ciò che egli stesso, nell’intimo del suo spirito, ha elaborato riguardo ai problemi più profondi e più importanti; si tratta di rispetto per tutto ciò che in lui ha operato lo Spirito, che soffia dove vuole”. Abbiamo bisogno di tenere vivo questo atteggiamento, se vogliamo essere Chiesa in uscita, Chiesa che non si accontenta di conservare e amministrare l’esistente ma vuole essere fedele alla sua missione. Sono molto lieto che questa iniziativa si realizzi nell’Università San Tommaso d’Aquino. L’Angelicum, infatti, ospita una comunità accademica costituita da professori e studenti provenienti dal mondo intero ed è un luogo adatto per interpretare le importanti sfide delle culture di oggi. La tradizione dell’Ordine Domenicano, con il ruolo importante che vi occupa la riflessione razionale sulla fede e i suoi contenuti, articolata in modo magistrale dal Dottore Angelico, non può che favorire tale progetto, affinché sia caratterizzato dal coraggio della verità, dalla libertà di spirito e dall’onestà intellettuale“.

Foto © Vatican Media

Misericordia

Oggi è stato pubblicato il decreto della congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti sull’iscrizione della celebrazione di santa Faustina Kowalska, vergine, nel Calendario Romano Generale. Si legge nel documento pontificio: “Quanto la Vergine Maria ha cantato nel Magnificat contemplando l’opera salvifica di Dio a favore di ogni generazione umana, ha trovato eco nell’esperienza spirituale di santa Faustina Kowalska che, per dono del Cielo, ha visto nel Signore Gesù Cristo il volto misericordioso del Padre e ne è divenuta annunciatrice”. Nata nel villaggio di Głogowiec, presso Łódź, in Polonia nel 1905, e morta a Cracovia nel 1938, santa Faustina ha consumato la sua giovane esistenza tra le Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, conformandosi generosamente alla vocazione ricevuta da Dio e maturando un’intensa vita spirituale, ricca di doni mistici e di fedele corrispondenza ad essi. Il racconto di quanto il Signore ha operato in lei a beneficio di tutti, essa stessa lo ha descritto nel Diario della sua anima, santuario dell’incontro con il Signore Gesù: ascoltando Colui che è l’Amore e la Misericordia, comprese che nessuna miseria umana può misurarsi con la misericordia che sgorga inesauribile dal cuore di Cristo. Divenne perciò ispiratrice di un movimento volto a proclamare e ad implorare la misericordia divina per il mondo intero”.

Testimonianza

Prosegue il decreto: “Canonizzata nell’anno 2000 da san Giovanni Paolo II, il nome di santa Faustina è divenuto presto noto in tutto il mondo, promuovendo in tutte le componenti del popolo di Dio, Pastori e fedeli laici, l’invocazione della divina misericordia e la sua credibile testimonianza nella condotta di vita dei credenti. Pertanto il Sommo Pontefice Francesco, accogliendo le petizioni e i desideri di Pastori, di religiose e religiosi, come di associazioni di fedeli, considerato l’influsso esercitato dalla spiritualità di santa Faustina in diverse regioni del mondo, ha disposto che il nome di santa Maria Faustina (Elena) Kowalska, vergine, sia iscritto nel Calendario Romano Generale e la sua memoria facoltativa sia celebrata da tutti il 5 ottobre. Questa nuova memoria sia inserita in tutti i Calendari e Libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore, adottando i testi liturgici allegati al presente decreto che devono essere tradotti, approvati e, dopo la conferma di questo Dicastero, pubblicati a cura delle Conferenze Episcopali. Nonostante qualsiasi cosa in contrario”.

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