La guerra in Ucraina è giunta al giorno 770. Kiev avverte: “Entro giugno faremo saltare in aria il ponte di Crimea”. Secondo alcuni alti ufficiali ucraini, c’è il rischio concreto che le linee del fronte crollino. Inoltre, il Paese è alle prese con una mancanza di energia elettrica dovuta agli attacchi russi di fine marzo, che hanno gravemente danneggiato l’azienda elettrica nazionale.
Kiev: “Entro giugno faremo saltare in aria il ponte di Crimea”
Una fonte dell’intelligence militare ucraina ha riferito al Guardian che “nella prima metà del 2024 sarà messo in atto il terzo tentativo per far saltare in aria il ponte di Kerch”, che collega la Crimea annessa unilateralmente da Mosca 10 anni fa dalla Russia. “La sua distruzione è inevitabile”, ha aggiunto la fonte. Per Kiev, il ponte è un simbolo odiato dell’annessione del Cremlino. La sua distruzione rafforzerebbe la campagna dell’Ucraina per liberare la Crimea e solleverebbe il morale dentro e fuori dal campo di battaglia, dove le forze di Kiev si trovano in grave difficoltà.
Azienda elettrica ucraina ha perso l’80% della produzione
Dopo gli attacchi russi del 22 e 29 marzo, l’azienda elettrica ucraina Dtek ha perso l’80% della sua capacità di produzione: lo ha scritto su Telegram la stessa azienda. “Cinque nostre centrali termoelettriche su 6 sono gravemente danneggiate. La situazione è estremamente difficile”, si legge nel post a cui è accompagnato un video che mostra la distruzione all’interno di una delle centrali colpite dall’esercito russo.
Soldati: “Grande rischio che le linee del fronte ucraino crollino”
Secondo alti ufficiali ucraini che hanno prestato servizio sotto il generale Valery Zaluzhny il quadro militare è cupo: c’è il grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva. Lo riferisce Politico. “Non c’è nulla che possa aiutare l’Ucraina adesso perché non esistono tecnologie in grado di compensare l’Ucraina per la grande massa di truppe che la Russia scaglierà contro di noi. Noi non disponiamo di queste tecnologie e neanche l’Occidente le ha in numero sufficiente”, hanno detto le fonti.
Fonte: Ansa