Torna in carcere Keiko Fujimori. La giustizia peruviana ha ordinato nuovamente la carcerazione della leader dell'opposizione per altri 15 mesi di detenzione preventiva. Il 30 novembre la figlia dell'ex presidente Alberto Fujimori aveva lasciato la prigione in cui era detenuta da 13 mesi in via preventiva durante le indagini condotte su di lei per corruzione nell'ambito di un'indagine sull'esteso scandalo di corruzione di Odebrecht in America Latina. La Odebrecht – un'impresa brasiliana – è stata accusata, da pubblici ministeri degli Stati Uniti, di aver pagato, tra il 2002 e il 2016, centinaia di milioni di dollari in tangenti relative a progetti di infrastrutture in 12 Paesi, tra cui Brasile, Argentina, Colombia, Messico e Venezuela. La sentenza di incarcerazione è stata emessa martedì 28 gennaio scorso. “Imposta la detenzione preventiva per un periodo di 15 mesi”, ha deciso il giudice Victor Zuniga, della corte di Lima, dopo un'audizione durata 10 ore. Fujimori, che era in aula per ascoltare la sentenza, è stata immediatamente arrestata e portata nella prigione femminile di Chorrillos, nel sud di Lima. “Se stai guardando questo video, è perché il giudice Victor Zuniga ha ingiustamente deciso di mandarmi di nuovo in prigione”, ha commentato Fujimori in un video pubblicato sui social media pochi minuti dopo il suo arresto. “Questa non è giustizia. Questa è persecuzione“, ha concluso.
La storia
Keiko, 44 anni, primogenita di Fujimori, ha raccolto l'eredità politica del padre che governò il Paese per tutti gli anni Novanta. A partire dall'autogolpe del 1992, Fujimori sospese le libertà democratiche, chiuse il Parlamento e impose la censura ai mezzi di informazione, con la scusa delle attività terroristiche di Sendero Luminoso. Il suo regime durò fino all'estate del 2000 quando, tra le manifestazioni di protesta, abbandonò il Perù per rifugiarsi in Giappone. Arrestato in Cile nel 2005, venne estradato due anni dopo in Perù, processato e condannato a 25 anni di carcere per le violazioni dei diritti umani commesse nel corso del suo regime. Keiko Fujimori è stata due volte candidata alla presidenza peruviana: ha fondato il suo partito politico Fuerza 2011, nel 2010, poi divenuto Forza Popolare. Sconfitta al ballottaggio da Ollanta Humala alle elezioni presidenziali del 2011, ha ritentato la corsa per la presidenza della Repubblica alle elezioni presidenziali del 2016, venendo nuovamente sconfitta, stavolta da Pedro Pablo Kuczynski. Nel 2018 è stata indagata e poi arrestata per finanziamento irregolare alla sua campagna elettorale. La Corte Costituzionale ha prima ridotto il 12 settembre 2019 la sua custodia cautelare da 36 a 18 mesi; poi, il 25 novembre 2019, ha dichiarato fondato il ricorso contro la privazione di libertà in pendenza del processo disponendone l'immediata scarcerazione, poi avvenuta cinque giorni dopo. Nelle scorse ore, il ritorno dietro le sbarre.