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Operazione Aquila Omnia: voli da Kabul a Roma per i collaboratori afghani

Console italiano a Kabul: "Per l'Italia ci sono 5 priorità. La prima è la protezione dei civili, degli afghani che hanno collaborato con la comunità internazionale"

Prosegue il ponte aereo da Kabul per portare in Italia i collaboratori afghani. Un C130 arriva oggi a Fiumicino con 85 persone a bordo. Altri due atterreranno a Roma nelle prossime ore con ulteriori 150 persone; decolleranno da Kabul – la capitale afghana – in giornata. “Il nostro impegno – spiega il ministro della Difesa Lorenzo Guerini – è lavorare col massimo sforzo per completare il piano di evacuazione dei collaboratori afghani, degli attivisti e di chi è esposto al pericolo”.

Operazione Aquila Omnia

La Difesa ha messo in campo per l’operazione Aquila Omnia, pianificata e diretta dal Comando operativo di vertice interforze, comandato dal generale Luciano Portolano, 7 aerei: 3 KC767 che si alternano tra l’area di operazione e l’Italia e 4 C130J, questi ultimi dislocati in Kuwait, da cui parte il ponte aereo per Kabul.

Console italiano a Kabul: “Prioritario ora è proteggere i civili”

“Ora per l’Italia ci sono 5 priorità. La prima è la protezione dei civili, in particolare degli afghani che hanno collaborato a vario titolo con la comunità internazionale e delle personalità che si sono esposte a favore dei diritti umani e civili. La nostra presenza presso l’Aeroporto di Kabul sarà mirata innanzitutto a proseguire le operazioni di evacuazione di queste persone”. Lo dice Tommaso Claudi, console italiano contattato telefonicamente dall’ANSA.

“La seconda – prosegue il diplomatico rimasto a Kabul per mantenere un collegamento operativo con la Farnesina e gestire tutte le operazioni di rientro in loco – è l’impegno al rispetto dei diritti individuali e delle libertà civili, per preservare le conquiste di questi due decenni, in particolare, i diritti delle donne”.

Terzo, l’impatto migratorio: come ha chiaramente espresso il Ministro ieri, sarà necessario che l’Ue metta a punto una risposta comune per gestire l’aumento della domanda di accoglienza di rifugiati e di migranti dall’Afghanistan. Quarto, dovremo impegnarci affinché venga garantito alle organizzazioni internazionali l’accesso umanitario pieno, sicuro e senza ostacoli al Paese per assistere la popolazione afghana”.

E infine, è fondamentale evitare che l’Afghanistan torni ad essere un terreno fertile per gruppi terroristici e una minaccia alla sicurezza internazionale. A tal fine – conclude Claudi – sarà importante coinvolgere tutti i Paesi, specie quelli della regione, che condividono questa stessa preoccupazione”.

Di Maio chiama Stoltenberg, Draghi ringrazia i soldati italiani

Ieri il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha parlato al telefono con il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg della situazione in Afghanistan, del coordinamento delle operazioni di evacuazione e della definizione di un approccio comune.

Da Palazzo Chigi è arrivato un messaggio di gratitudine alle forze armate per le operazioni che stanno permettendo di riportare in Italia i concittadini di base in Afghanistan. “L’impegno dell’Italia è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi.

 

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