Juve da urlo: 3-1 alla Lazio

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Nel ghiotto anticipo serale della 26esima giornata, la Juve batte allo Stadium in rimonta la Lazio (3-1), certifica il terzo posto e si porta a -1 dal Milan e a -7 dall’Inter, con una partita da recuperare, quella del 17 marzo allo Stadium contro il Napoli. Partita godibilissima, con un grossolano errore arbitrale che alla fine però non pesa sull’economia del risultato. Parte male, ma si riprende strada facendo, giocando una ripresa impeccabile, per far sapere al campionato che la Juve è tornata.

Così al via: Ronaldo in panchina

Gestire gli uomini in vista del ritorno di Champions contro il Porto. Così Andrea Pirli spedisce in panca Ronaldo e McKennie, in campo Ramsey e Kulusevski con Bernardeschi esterno. Nei bianconeri torna Cuadrado. L’atteggiamento tattico di Pirlo, dice 4-4-2 con Szczesny tra i pali, Cuadrado, Danilo, Demiral e Alex Sandro nella linea difensiva. Chiesa, Ramsey, Rabiot e Bernardeschi nei quattro a ridosso del tandem avanzato formato da Kulusevski e Alvaro Morata. Nella Lazio Marusic dietro, Fares a sinistra, Correa in coppia con Immobile: 3-5-2 per Immobile. Reina tra i pali, Marusic, Hoedt e Acerbi nei tre dietro. Lulic e Fares esterni, Milinkovic, Leiva e Luis Alberto in mezzo, davanti, come detto, la coppia Immobile-Correa.

Che errore Kulusevski

Parte meglio la Lazio, consapevole che allo Stadium si gioca una fetta importante della sua stagione. L’atteggiamento è irreprensibile, meno quello della Juve, messa malissimo in campo, e la Lazio ne approfitta quasi subito. Kulusevski sbaglia tutto, mette palla per vie centrali e la regala a Correa, che tutto solo si invola, rientra, Demiral non riesce a intervenire e il destro dell’argentino buca Szczesny: 1-0 Lazio dopo appena quindici minuti. Lazio sulle ali dell’entusiasmo, Juve gelata che non riesce ad organizzarsi. Ci prova Milinkovic, bravo il portiere bianconero a respingere in tuffo.

Massa non vede un rigore, poi ci pensa Rabiot

La Juve, lentamente, riprende a macinare gioco e riparte. Lazio chiusa, incapace di ripartire. Le parti adesso si sono invertite. E prima della mezz’ora, episodio che fa discutere. Ramsey la mette dentro per Chiesa, che in area viene disturbato da Hoedt che tocca chiaramente il pallone con il braccio. Massa non fischia e  il Var non interviene, tra le proteste dei campioni d’Italia. C’era rigore. Ma la Juve non molla, è ferita ma continua ad attaccare con continuità. Ci provano Bernardeschi e Morata, senza fortuna, ma adesso la pressione bianconera è forte, il pari è solo questione di minuti. E infatti arriva prima dell’intervallo con una bella giocata di Morata che serve Rabiot che colpisce con un mancino potente e velenoso che si infila all’incrocio sul primo palo: 1-1.

La Juve mette la freccia: uno-due micidiale

La partita è aperta nella ripresa, Reina salva su un destraccio di Chiesa, poi è la Lazio a fare la voce grossa, prima con Correa chiuso da Szczesny in uscita, poi perentorio stacco aereo di Milinkovic, palla sulla traversa prima di spegnersi sul fondo. Doppio cambio per Inzaghi, dentro Escalante e Patric, per Leiva e Lulic, ma a passare è la Juve. Escalante si fa anticipare da Chiesa che inizia a spingere prima dell’imbucata er Morata, sinistro chirurgico ed è 2-1 Juve. Altri due minuti e i bianconeri allungano: Ramsey va giù in area, toccato da dietro da Milinkovic. E stavolta Massa non ha esitazione e indica il dischetto. Morata non perdona, 3-1 e doppietta personale. Juve padrona e Chiesa indemoniato. Meriterebbe il gol, ma Reina dice no. Cambi anche in casa Juve: fuori Morata, Ramsey e Cuadrado, dentro Cristiano Ronaldo, Arthur e McKennie. La Lazio prova a reagire, ma la Juve gioca corta e abbassa il ritmo nel finale di gara. Lazio che prova con un destro improvviso da fuori di Immobile, Szczesny c’è. Ultima girandola di cambi. Pirlo richiama Chiesa e inserisce Bonucci, poi dentro Di Pardo per Kulusevski, mentre Inzaghi manda in campo Caicedo, Pereira e Muriqi per Immobile, Luis Alberto e Marusic. E poco altro fino alla fine. Vince, nettamente, la Juve che prepara al meglio la sfida al Porto in Champions e torna a mettere pressione alle avversarie nella corsa al titolo.

Domani in campo Roma, Napoli e Milan. Lunedì tocca alla capolista

La giornata si era aperta con il pareggio del “Picco” tra Spezia e Benevento (1-1), poi la vittoria dell’Udinese che alla Dacia ha piegato per 2-0 il Sassuolo. Domani il resto della giornata che si apre con il match dell’Olimpico delle 12.30 tra Roma e Genoa con i giallorossi vogliosi di continuare a volare alto nel quartieri della Champions. Delicata la trasferta che attende il Milan al Bentegodi contro il Verona. Rossoneri scottati dal passo falso interno con l’Udinese e intenzionati a tornare sulla cresta dell’onda. Ma il Verona di Juric è osso durissimo. Poi in serata spazio al Napoli che riceve il Bologna. Le altre partite: Fiorentina-Parma, Crotone-Torino, probabile ultima spiaggia salvezza per i calabresi e Sampdoria-Cagliari. La giornata si chiude lunedì con la capolista Inter che sfida al Meazza l’Atalanta. E anche qui, spettacolo ed emozioni, sono garantite.

Massimo Ciccognani: