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Joint venture tra salute pubblica e ripresa economica

La Camera di Commercio di Roma dona un milione di euro all'Istituto nazionale malattie infettive "Lazzaro Spallanzani". Un modello di collaborazione tra realtà socio-economica e ricerca scientifica

“Con i fondi ricevuti abbiamo l’obiettivo di realizzare una piattaforma unica per valutare tutti i farmaci sperimentali con dati clinici, genetici ed epidemiologici- spiega a Dire il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani (Inmi) di Roma, Giuseppe Ippolito-. Questa epidemia ci ha insegnato alcune cose, ovvero che ci siamo trovati di fronte a una situazione totalmente inattesa e che non eravamo pronti e non avevamo a disposizione le piattaforme per gestire l’epidemia. Roma è stata relativamente fortunata perché ha avuto subito l’esperienza della coppia cinese contagiata e anche perché ha nel suo territorio lo Spallanzani, che si porta sulle spalle una storia di presa in carico di pazienti difficili che sta facendo da scuola per il Paese”.

Donazione

Un milione di euro come contributo nel pieno dell’emergenza coronavirus per sostenere la ricerca, la sperimentazione di nuove terapie, l’acquisto di apparecchiature clinico-diagnostiche e di presidi medico-sanitari. È la donazione della Camera di commercio di Roma nei confronti dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, annunciata oggi in occasione della firma di un protocollo d’intesa tra i due enti da parte del direttore della Cciaa capitolina, Lorenzo Tagliavanti e del direttore generale dell’Inmi, Marta Branca. Lo Spallanzani, come spiegato dal direttore scientifico Giuseppe Ippolito, utilizzerà la somma per la realizzazione di una
piattaforma unica per valutare i farmaci sperimentali con dati
clinici, genetici ed epidemiologici. Oltre alla donazione, nel protocollo le due parti si impegnano a instaurare un rapporto di collaborazione per promuovere la ricerca, il trasferimento tecnologico e la valorizzazione di idee e progetti di ambito sanitario.

Competenze

Ringrazio la Cciaa di Roma per aver scelto lo Spallanzani per questa generosa e sostanziosa donazione- ha commentato Branca-. L’Inmi è un istituto storico sempre in prima linea per combattere e curare le malattie infettive, e lo siamo stati anche in questa pandemia con il nostro expertise e le nostre competenze. Grazie alla Camera di commercio a nome di tutta la comunità dello Spallanzani, unico istituto specializzato in malattie infettive nel Paese e punto di riferimento per l’Italia e all’estero. Avere fondi a disposizione per noi è molto importante e ci consente di fare sempre meglio. Invito il presidente a estendere a tutte le tantissime aziende della Cciaa questa collaborazione in vista di ultieriori iniziative in tema di ricerca, data anche la presenza di tante imprese nel settore sanitario e biomedicale sul nostro territorio“.

Filiera

Oggi, ha commentato Tagliavanti, “è una giornata importante, una di quelle che ricorderò. Non siamo noi ad aver scelto voi, ma voi ad aver scelto noi e vi spiego perché tutta la comunità economica ha seguito la pandemia sanitaria sapendo che poi ne sarebbe seguita una economica, e il fatto che le imprese romane abbiano visto il vostro impegno, così pronto ed efficace, è stato di grande conforto e ha sicuramente aiutato Roma a essere colpita dal virus meno del resto del Paese. Quando nella Cciaa ci siamo posti l’obiettivo di voler dare una mano il responso è stato unanime, non ho dovuto neanche proporlo”, ha sottolineato il presidente della Camera di commercio di Roma. Tagliavanti ha accolto la proposta di Branca: “Accetto l’invito a mantenere una relazione tra i nostri enti per almeno due motivi, il primo è il cambiamento dell’approccio del mondo economico nei confronti di salute, benessere e salubrità, perché senza tutto questo non ci può essere uno sviluppo del territorio; il secondo è che a Roma e nel Lazio il sistema farmaceutico e biomedico è molto radicato e ha un valore di 12,4 miliardi: una voce molto importante per il nostro export e che nel 2019 e fino a prima del Covid aveva registrato un incremento del 30% in un solo anno. Vuol dire che è una vera e propria eccellenza di filiera, e sostenerla significa pensare al futuro”.

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