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Italia, buona la prima

Battuta l’Albania all’esordio europeo. Gli azzurri reagiscono al gol a freddo degli albanesi dopo 23” e mettono la freccia con Bastoni e Barella

L’esordio è buono, per la prestazione e per i tre punti che consentono di agganciare la Spagna in testa al gruppo. L’Italia fa e disfa la partita, subisce un gol a freddo dopo una manciata di secondi per un erroraccio di Dimarco, ma è brava a riprenderla con Bastoni e Barella. Peccato non aver segnato il terzo gol che gli azzurri avrebbero meritato (a referto anche un palo di Frattesi), ma contava partire col piede giusto e così è stato, anche se con troppi brividi. Riflessioni e poi, sotto con la Spagna.

Scelte confermate

Spalletti sceglie la difesa a quattro, con l’inserimento di Calafiori accanto a Bastoni, centrali davanti a Donnarumma, sugli esterni Di Lorenzo e Dimarco. Intermedi Jorginho e il recuperato Barella. Tridente alle spalle di Scamacca, affidato ai piedi di Frattesi, Pellegrini e Chiesa. Tante conoscenze tra gli albanesi a cominciare dal portiere Strakosha. Sylvinho scegli il 4-3-3. Nei quattro dietro Hysaj, Ajeti, Djimsiti e Mitaj. A centrocampo Asllani, Ramadani e Bajrami, mentre il tridente offensiva vede in campo Asani, Broja e Seferi. Arbitra il tedesco Zwayer.

Dortmund (Germania) 15/06/2024 – Euro 2024 / Italia-Albania / foto Image Sport
nella foto: formazione Italia

Che spavento

Si gioca in una bolgia perché gli albanesi sono tanti e soffiano alle spalle dei rossi di Sylvinho. Ma non c’è neppure il tempo di iniziare che l’Italia va sotto. Clamoroso errore di Federico Dimarco che consegna una rimessa laterale direttamente sui piedi di Bajrami che colpisce di prima intenzione. Vano il tentativo, disperato, di Bastoni: 1-0 Albania. E sono passati appena 23 secondi. Partita in salita, ma l’Italia non si scompone, anche se ha dimostrato coraggio perché un gol a freddo così, non era facile da metabolizzare. Soprattutto in uno stadio che era diventato una polveriera. E invece l’Italia ce l’ha fatta e a stretto giro ha trovato il pari. Gran pennellata di Pellegrini che ha attraversato tutto lo specchio della porta per la testa di Bastoni che ha infilato Strakosha sul secondo palo. Adesso l’Italia si distende che è un piacere e arriva subito il sorpasso. Conclusione di Scamacca respinta, sulla palla si avventa Barella e per l’ex Lazio c’è poco da fare: 2-1 e partita ribaltata. Bella Italia, Calafiori si prende subito la scena, Jorginho detta i tempi e giro palla senza sbavature. Frattesi centra il palo con la deviazione del portiere, Pellegrini ha provato prima con una girata al volo, poi è arrivato tardi su centro dalla destra di Chiesa colpendo di spalle. Infine occasione per Scamacca, divorata. Basta e avanza in un primo tempo giocato meglio, nonostante la grande paura iniziale.

La vincono gli azzurri

Italia a gestire in avvio di ripresa. Barella cerca nello spazio Frattesi, palla leggermente lunga. Bella giocata di Scamacca, che gioca tanto per la squadra, imbeccata per Frattesi fermato però dall’offside. Altra combinazione azzurra, chiusa dal tiro a giro di Chiesa che va fuori di un nulla. L’Italia domina ma deve chiuderla. L’Italia insiste, guadagna angoli ma non graffia, ma neppure affonda con giustezza, lasciando spesso il controgioco agli avversari. Arrivano cambi di Spalletti che inserisce Cristante e Cambiaso per Pellegrini e Chiesa quando alla fine ne mancano poco meno di quindici. Giro Palla immensa alla ricerca dell’imbucata. Ci prova Dimarco, Strakosha non si fa sorprendere. Altri due cambi per Spalletti: Retegui prende il posto di Scamacca e Darmian quello di Dimarco. L’Albania prova a giocarsi il tutto per tutto e gli azzurri sembrano avere un briciolo di paura, e deve esaltarsi Donnarumma su Manaj per evitare il peggio. Dentro anche Folorunsho per Barella. Quattro di recupero, dove succede nulla. Vince l’Italia, e va bene così. Ma certi atteggiamenti, ed errori, vanno corretti perché già contro la Spagna, potrebbero essere mortiferi. Vittoria però importante, per classifica e morale. E tanto lavoro per Spalletti in vista della sfida agli iberici.

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