L’Istat, nelle statistiche flash su occupati e disoccupati a luglio, rivela che: “Da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di quasi 500 mila unità e le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400 mila. In quattro mesi il tasso di occupazione perde oltre un punto, mentre quello di disoccupazione, col dato di luglio, torna sopra ai livelli di febbraio”. Abbiamo assistito ad un calo dell’attività economica di oltre il 17% rispetto a quanto si è registrato un anno fa.
Nell’ultimo anno c’è stata un’emorragia di dipendenti a termine (calati del -16,2% a luglio sui 12 mesi, -498mila) e lavoratori indipendenti (-4,5% pari a -239 mila). Il calo degli occupati registrato dall’Istat, tra febbraio e giugno è stato del 2,57%. I lavoratori permanenti sono tutelati dal blocco dei licenziamenti per il Covid-19 e sono cresciuti dell’1,2% (+181 mila).
A luglio 2020 sono aumentate le persone in cerca di lavoro a differenza degli inattivi che sono calati. Come riportato dall’Istat il tasso di disoccupazione registrato sale al 9,7% (+0,5 punti da giugno, +0,1 punti da luglio 2019). 5,8% (+134mila unità) sono i disoccupati mentre gli inattivi diminuiscono dell’1,6% (-224mila unità) con una contrazione che riguarda uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di inattività diminuisce, attestandosi al 35,8% (-0,6 punti).
I giovani e le donne
La situazione attuale ha portato ad una riduzione dell’attività economica di oltre 150 miliardi di euro. 330 mila donne e 330 mila giovani in meno sono occupati. Tornano, anche in questa occasione, le differenze di genere. Difatti, relativamente agli occupati si assiste a: -1,99% sugli occupati maschi e -3,36% sulle donne occupate. Ciò, probabilmente, è dovuto al fatto che le donne sono maggiormente occupate in settori paralizzati dalla crisi, come: turismo, ristorazione, moda, commercio al dettaglio.
La disoccupazione giovanile torna sopra il 30%, a luglio, per la prima volta da oltre un anno, da aprile 2019. L’Istat attesta il 31,1% per la fascia di età 15-24 anni, con un aumento di 1,5 punti da giugno e di 3,2 punti da luglio 2019. L’Istat riferisce che: “Su base annua, il tasso di disoccupazione cresce tra i minori di 35 anni e cala nelle altre classi”. Tra i 25 e i 34 anni, il tasso di disoccupazione è pari al 15,9%, quasi il triplo di quello nella fascia di età 50-64 anni, ed è cresciuto di 0,9 punti nell’ultimo mese e di 1,4 punti nell’ultimo anno.
Piccoli segnali che fanno ben sperare
A luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l’occupazione è tornata a crescere. È stato registrato dall’Istat un aumento dell’occupazione su base mensile (+0,4% pari a +85mila unità) che coinvolge le donne (+0,8% pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione della fascia dei 25-34enni. Si assiste ad un calo degli uomini indipendenti mentre rimane stabile il dato relativo agli uomini occupati. Il tasso di occupazione è salito al 57,8% (+0,2 punti percentuali). Rispetto a luglio 2019 gli occupati sono diminuiti di 556.000 unità e il tasso di occupazione perde 1,3 punti percentuali.