Fonti del team negoziale israeliano a Doha riferiscono che la risposta di Hamas ai colloqui sulla tregua a Gaza e sul rilascio degli ostaggi è positiva, ma restano questioni irrisolte. Hamas, tramite il portavoce Ahmed Abdel Hadi, ha dichiarato di non fidarsi di Netanyahu né degli Stati Uniti, ma solo della resistenza palestinese, pur mostrando flessibilità. A Gerusalemme, migliaia di manifestanti hanno chiesto elezioni anticipate e un accordo per la liberazione degli ostaggi vicino alla residenza del premier Netanyahu, con la polizia che ha bloccato il traffico.
Fonti Israele: “Risposta di Hamas è buona, vicini alla svolta”
Secondo fonti del team negoziale israeliano che si trova a Doha per i colloqui su una nuova tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi, “la risposta di Hamas è buona e c’è una svolta ma ci sono questioni significative che non sono state risolte e potrebbero far deragliare i negoziati”. In Qatar sono intanto arrivati il capo del Mossad David Barnea, quello dello Shin Bet Ronen Bar e il generale Nitzan Alon che stanno coordinando con la delegazione “i dettagli” della trattativa.
Hamas: non ci fidiamo ne’ di Netanyahu ne’ degli Usa
“Non abbiamo fiducia né in Netanyahu né negli Usa. Abbiamo fiducia nella resistenza, nel nostro popolo e in chi lo appoggia”. Lo ha dichiarato il portavoce di Hamas, Ahmed Abdel Hadi: “Netanyahu non vuole un cessate il fuoco. Non abbiamo presentato alcun documento né una risposta all’ultima proposta sulla tregua e gli ostaggi, ma abbiamo mostrato flessibilità”.
In migliaia davanti a casa di Netanyahu: chiedono l’accordo sugli ostaggi
Migliaia di manifestanti si sono radunati a Gerusalemme vicino alla casa del premier israeliano Netanyahu, chiedendo elezioni anticipate e che il governo concluda un accordo per la liberazione degli ostaggi. La polizia si è schierata in forze, bloccando il traffico in entrambe le direzioni con barriere e veicoli su Azza Street.
Fonte: Ansa