Prosegue l’offensiva via terra e aerea di Israele contro Hamas a Gaza. Israele ha annunciato di aver bombardato la casa di Ismail Haniyeh, capo dell’Ufficio politico di Hamas. Hamas, dal canto suo, ha denunciato l’uccisione di almeno 200 operatori sanitari dal 7 ottobre scorso ad oggi. Infine, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha reso noto che solo a Gaza City sono stati uccisi 103 dei suoi operatori.
Israele: colpita la casa di Haniyeh, capo Hamas a Gaza
Aerei israeliani hanno colpito la scorsa notte la casa a Gaza di Ismail Haniyeh, capo dell’Ufficio politico di Hamas. Lo ha fatto sapere l’esercito, secondo cui la casa “era usata come infrastruttura del terrore e spesso ha ospitato riunioni dei leader di Hamas per dirigere atti terroristici contro civili e militari israeliani”. L’esercito ha aggiunto che nella presa del campo profughi di Shati i soldati hanno localizzato e distrutto un deposito di armi della forza navale di Hamas “contenente attrezzatura subacquea, ordigni esplosivi e armi”. Le truppe – ha proseguito il portavoce riferendosi sempre all’operazione a Shati nel nord della Striscia – hanno anche “colpito i terroristi e localizzato armi tra cui cinture esplosive, barili esplosivi, lancia granate, missili anticarro, apparecchiature di comunicazione e documenti di intelligence.
Hamas: “Uccisi 200 tra medici e infermieri a Gaza”
Almeno 200 operatori sanitari sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, riferisce l’emittente Al Jazeera citando le autorità dell’enclave palestinese. Secondo il rapporto il bilancio delle vittime comprende medici, infermieri e paramedici. Un totale di 25 ospedali, 52 centri ospedalieri e 55 ambulanze sono stati messi fuori servizio dai bombardamenti israeliani sulla Striscia, secondo Hamas.
Ucciso un altro dipendente Unrwa, il totale sale a 103
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha reso noto che un altro suo operatore è stato ucciso in un attacco nel conflitto tra Hamas e Israele. La vittima si trovava nell’area di Gaza City. Dall’inizio delle ostilità, il 7 ottobre scorso, 103 “colleghi dell’Unrwa” hanno perso la vita (dato aggiornato al 14 novembre) nella Striscia, vale a dire il numero più alto di operatori umanitari delle Nazioni Unite uccisi in un conflitto nella storia dell’organizzazione, si legge in un comunicato.
Fonte: Ansa