La pace tra Stati Uniti e Talebani porta alla risposta dei gruppi jihadisti che tornano a colpire con un attentato di cui rimangono vittima due soldati delle forze a stelle e strisce. Lo comunica il Comando Centrale Usa che ha preferito mantenere il più totale riserbo sui nominativi dei due militari che, mentre stavano accompagnando le forze di sicurezza irachene in una missione contro l’Isis, sono stati vittima di un agguato. La matrice dell’attentato sembra essere quella islamica, ma non si hanno certezze a riguardo. Il Pentagono cerca di non far filtrare ulteriori notizie mentre i familiari delle vittime saranno avvertite a breve.
L’attentato
Il vile gesto si inserisce in un complicato dedalo di geopolitica mondiale che vede i rapporti tra i talebani e gli Usa distendersi, dopo la sottoscrizione di un accordo di pace raggiunto a Doha. La presenza dell’Isis, però, potrebbe portare Donald Trump a rivedere quanto deciso anche se, al momento, non sembra essere la priorità. Gli Stati Uniti, infatti, sono impegnati a fermare l’epidemia del coronavirus che sta prendendo sempre più piede negli Usa.
L’accordo
Le delegazioni di Stati Uniti e Talebani, guidate dall’inviato della Casa Bianca Zalmay Khalilzad e dal mullah Baradar hanno firmato un primo accordo, a oltre 18 anni dall’intervento americano iniziato subito dopo gli attentati dell’11 settembre. Il portavoce degli “studenti coranici” aveva comunicato che ogni combattente deve fermare le azioni militari. Il presidente Usa Donald Trump aveva annunciato che avrebbe incontrato in un futuro non lontano i leader dei talebani. Stati Uniti e integralisti hanno concordato due condizioni di base: Washington ritirerà le sue truppe e quelle alleate dall’Afghanistan entro 14 mesi. Entro 135 giorni la presenza americana sarà ridotta a 8600 uomini. I Talebani si impegnano a non permettere che il Paese possa ospitare organizzazioni terroristiche decise a pianificare attentati all’estero.