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Tutte le incognite sulla riapertura delle scuole

Vertice a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avverte: "di tutti non solo del ministro dell'istruzione Azzolina"

Il premier Giuseppe Conte ha indetto ieri pomeriggio un incontro con la ministra dell’Istruzione e i ministri competenti sulla riapertura delle scuole. Hanno presto parte anche la titolare del Mit Paola De Micheli e il ministro della Salute Roberto Speranza.

Il timore è che la crescita dei contagi possa compromettere la riapertura delle scuole. Molte anche le polemiche sul ritardo nella consegna dei banchi monoposto e sulla predisposizione, da parte di alcuni enti locali, di spazi in cui tenere lezione.

 

Le critiche ad Azzolina

Numerose le critiche dei sindacati al ministro Azzolina, da lei rispedite al mittente, e le difficoltà nel predisporre il servizio di trasporto per portare i ragazzi a scuola mantenendola distanza di almeno 1 metro.

Al vertice hanno partecipato anche Angelo Borrelli, capo della Protezione civile e il commissario per la scuola Domenico Arcuri. Subito dopo il premier ha iniziato un vertice con i capi delegazione della maggioranza.

 

Sono tanti i nodi ancora da sciogliere sulle scuole

Si partire dai trasporti, ma intanto oggi un prima buona notizia c’è stata: in alcune scuole romane sono arrivati i primi banchi monoposto; li avevano ordinati, appena avuti i fondi dal ministero dell’Istruzione, alcuni presidi grazie ai soldi del decreto Rilancio.

E mentre proprio ieri sono partiti in tutte le Regioni i test sierologici per il personale della scuola, in molte regioni mancherebbero i kit per i medici di famiglia, che avrebbero dovuto somministrarli.

Inoltre, alcuni sindacati medici chiedono che i test vengano effettuati nelle scuole e nelle Asl ma non negli ambulatori dei medici di famiglia, sia per una questione di sicurezza degli altri pazienti, sia per i costi di smaltimento del materiale utilizzato e infine per i costi delle sanificazione nel caso emergessero eventuali positivi.

 

Le aspettative delle Regioni

Oggi poi sono rimaste deluse le aspettative delle Regioni che speravano in una deroga al metro di distanza sui mezzi di trasporto. Il Comitato tecnico scientifico ha ribadito che, anche con la mascherina, la distanza di almeno 1 metro tra gli occupanti del mezzo pubblico dovrà esserci e se si pensa all’utilizzo di separatori. La soluzione non sarà disponibile a breve e non potrà applicarsi a metro e bus.

E pure l’idea di differenziare gli orari scolastici, “non può essere la soluzione”, spiega il coordinatore degli assessori regionali ai Trasporti, Fulvio Bonavitacola. “Le Regioni – aggiunge – avevano da tempo sollecitato una strategia nazionale a riguardo”.

 

Come si andrà a scuola?

Insomma, come i ragazzi raggiungeranno le scuole rimane un rebus non di poco conto, perché se è chiaro che le scuole verranno riaperte dal 1 settembre per il recupero degli apprendimenti e dal 14 per le lezioni, non è ancora chiaro come si farà a farlo senza poter prendere i mezzi pubblici. In questo contesto, le Regioni si muovono anche autonomamente. É il caso della Campania, che ha deciso di acquistare termo scanner da assegnare agli istituti scolastici per fare in modo che la temperatura venga misurata agli alunni all’ingresso degli stessi istituti. Si comincerà dalle secondarie superiori.

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