Un’azione congiunta per la pacificazione del Nicaragua. Solidarietà e geopolitica per fermare le bombe nelle chiese. “Insieme a Papa Francesco e ai miei confratelli vescovi di tutta l’America Latina, condanno l’attentato sacrilego alla cattedrale di Managua”, afferma monsignor David J. Malloy. Il vescovo di Rockford è presidente del Comitato internazionale per la giustizia e la pace della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti.
In azione per la riconciliazione
Il cardinale Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, ha definito questo attentato con bombe incendiarie un “atto di terrorismo“. L’apparente bersaglio dell’esplosione, uno storico crocifisso realizzato nel XVII secolo, è diventato un’immagine struggente della persecuzione anti-cattolica in corso. La Chiesa della nazione latinoamericana soffre e ha resistito ai continui attacchi retorici e fisici. Tre attentati nelle ultime tre settimane. Un’offensiva anti-cattolica iniziata quando la Chiesa ha tentato in Nicaragua di mediare per la pace nel 2018. Al servizio del bene comune.
Il sostegno della Chiesa
“Ringrazio il governo degli Stati Uniti per la sua immediata dichiarazione a sostegno della Chiesa in Nicaragua dopo l’attacco. Sollecito, inoltre, l’amministrazione Usa a continuare la sua ricerca della pace in quel paese”, evidenzia a Fides il presule statunitense. E assicura: “La Chiesa negli Stati Uniti sostiene i fedeli nicaraguensi. I cattolici continuano a soffrire”. Una mobilitazione spirituale e solidale che unisce nord, centro e sud del continente americano. Accanto a tutte le persone di buona volontà che lottano per la pace. “L’obiettivo comune è quello di raggiungere la riconciliazione in Nicaragua”, precisa l’episcopato Usa.