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Il Pentagono sblocca altri 3,8 mld per il muro

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Il Pentagono ha sbloccato ulteriori 3,8 miliardi di dollari per la realizzazione del muro al confine tra Usa e Messico voluto dal presidente americano Donald Trump. E' quanto emerge dalle carte inviate dall'amministrazione al Congresso. Per reperire le nuove risorse, il Pentagono è pronto a rinunciare all'acquisto di un numero cospicuo di caccia militari F-35 e di droni, secondo quanto riportano alcuni media. 

La polemica

Non si è ancora placata la polemica sulle “esplosioni controllate” avvenute nei giorni scorsi nella Monument Hill che si trova nel deserto dell'Arizona. L'intenzione del magnate è di erigere una barriera d'acciaio alta quasi dieci metri che correrà per 43 miglia all'interno del Organ Pipe Cactus National Monument, un luogo sacro per i nativi americani e sito protetto dall'Unesco. Qui sono stati seppelliti i corpi dei guerrieri Apache morti in combattimento e si svolgevano funzioni religiose. Militanti e gruppi ambientalisti segnalano che nei luoghi protetti già compaiono i cartelli di avvertimento per possibili esplosioni. Sono distruzioni “sacrileghe”, ha sottolineato con la Bbc Raul Grijalva, deputato democratico. “Il governo non ha nemmeno consultato le tribù locali”. Sul piede di guerra anche gli ambientalisti, secondo cui l’attività nella regione desertica, a circa 185 km a ovest di Tucson, danneggia la falda acquifera sotterranea e le migrazioni della fauna selvatica. Di diverso parere l'amministrazione statunitense, secondo cui la riserva – al confine con lo stato messicano di Sonora – deve fare spazio al muro che divide Usa e Messico e che si estende per oltre cento chilometri verso ovest. Per costruire la barriera anti-migranti, l’amministrazione Trump ha invocato motivazioni di sicurezza nazionale che le hanno permesso di ignorare le leggi di tutela ambientale e di rispetto per i luoghi monumentali.

Milena Castigli: