Nei momenti più difficili nella vita di un figlio, c’è sempre un padre pronto a tendere la mano, esprimere la sua vicinanza. Ed è proprio quello che ha fatto Papa Francesco che la sera di Pasquetta ha telefonato a monsignor Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino. “Non me lo aspettavo – ha dichiarato – ma come ha squillato il cellulare, ho avuto la sensazione che fosse lui. Mi ha colto di sorpresa”.
La telefonata
Monsignor Massara ha raccontato a Interris.it l’intensa telefonata con il Santo Padre. “Ha espresso una grande paternità nella fede e umanità nei confronti di chi ha bisogno. Lui è stato in visita nel nostro territorio a giugno dello scorso anno. E’ molto vicino alla gente che soffre, ai terremotati e a tutti coloro che hanno una situazione particolare, non solo nel territorio di Camerino, ma anche in quello di Fabriano dove si vive un forte disagio economico”. “Quando si ascolta la voce del Pontefice credo che ognuno di noi sente una grande emozione, ma riceve anche un grande affetto, vicinanza, solidarietà di aiuto nella preghiera, stimolo ad andare avanti, una grande forza che ci dà per rinascere e risorgere di fronte a questo secondo terremoto”.
La vicinanza a chi soffre e agli anziani
Come racconta l’arcivescovo camerte, Papa Francesco ha chiesto informazioni sullo stato di salute della popolazione e degli anziani che sono “al momento la categoria più debole. Nel nostro territorio ci sono molte persone anziane, sono la nostra memoria, sono coloro che hanno fatto sacrifici per costruire quello di cui noi godiamo ora”. “Ho informato il Papa anche del grande lavoro che stanno facendo gli operatori sanitari, sulla difficile situazione di tante famiglie che stanno vivendo ‘un secondo terremoto’ – spiega l’arcivescovo – e di quello che come Chiesa stiamo provando a fare, dando piccole e grandi risposte, non solo di ascolto, ma anche gesti concreti“.
Il lavoro delle istituzioni e dei volontari
Mons. Massara ha voluto concludere l’intervista rivolgendo un grazie particolare a tutti “gli operatori sanitari, le istituzioni, le forze dell’ordine e i sindaci, che stanno facendo di tutto per non lasciare sola la popolazione. Ma non dimentichiamo – ha sottolineato – i tanti volontari che si stanno prodigando per gli altri. Un grazie particolare alla Caritas e all’Ordine di Malta di Fabriano impegnati in prima linea per far sì che tutti abbiamo il necessario”.