A piedi, nella Capitale deserta, Papa Francesco percorre ascoltando il suono dei suoi passi le vie del centro di Roma, in un pellegrinaggio solitario verso due delle più importanti chiese della Città eterna. Prima nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove ha rivolto una preghiera alla Vergine, Salus populi Romani, dove i cittadini onorano e venerano l’icona sacra che vi è custodita; poi San Marcello al Corso, dove è custodito il Crocifisso miracoloso che, nel 1522, venne portato in processione per la città affinché cessasse la Grande Peste che flagellava Roma. Due preghiere, due implorazioni, “sfidando” i divieti imposti dal governo italiano, vestendo gli abiti del sacerdote di frontiera per affidare le sorti del mondo, non solo dell’Italia, all’intercessione della Madonna e del Crocifisso.
La preghiera
“Con la sua preghiera – riferisce una nota diramata dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, “il Santo Padre ha invocato la fine della pandemia che colpisce l’Italia e il mondo, implorato la guarigione per i tanti malati, ricordato le tante vittime di questi giorni, e chiesto che i loro familiari e amici trovino consolazione e conforto. La sua intenzione si è rivolta anche agli operatori sanitari, ai medici, agli infermieri, e a quanti in questi giorni, con il loro lavoro, garantiscono il funzionamento della società”.