Oggi il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, accompagnata dal Capo della Polizia, Franco Gabrielli, il Capo di Gabinetto, dott. Matteo Piantedosi e altre autorità regionali, ha fatto visita ad una casa protetta della Comunità Papa Giovanni XXIII, dove don Aldo Buonaiuto accoglie e assiste le donne vittime della tratta.
Il ringraziamento di don Aldo Buonaiuto
“Ringrazio di cuore il Ministro dell’Interno Lamorgese e il Capo della Polizia per il dono della loro visita nella casa rifugio delle donne vittime di tratta dell’Associazione Giovanni XXIII che seguo da seguo da oltre 20 anni. In questa casa particolare il Ministro con i suoi più stretti collaboratori ha incontrato le donne crocifisse sulle strade e nei locali della prostituzione schiavizzata. La ringrazio per le parole di incoraggiamento e per lo spessore umano nell’aver ascoltato le loro storie e dei semplici abbracci di grande commozione – ha detto il sacerdote di frontiera dell'Apg23, da anni impegnato nella lotta per liberare le donne dalla prostituzione schiavizzata -. È stato importante che un Ministro dell’Interno, donna e madre abbia scelto di mettersi dalla parte di chi è vittima di questo mercato infame dando il giusto segnale di cui tutte le istituzioni e società civile devono allinearsi. Fermare la domanda, e cioè cambiare la mentalità di un Paese che spesso ancora pensa di schiacciare la dignità umana per queste persone considerate da milioni di maschi solo degli oggetti. Auspico che tutte le donne del Parlamento italiano e tutti coloro che possono fare qualcosa di concreto per queste figlie seguano l’esempio del Ministro Lamorgese, incontrando le vittime della tratta per mettersi in ascolto e lottare per liberarle della schiavitu. Queste donne non possono aspettare e auspico che il Parlamento si unisca almeno una volta, senza divisioni – ha sottolineato -, per approvare il 'modello nordico' che disincentiva la domanda fermando il cliente. Papa Francesco nel mio libro ha detto che questo 'schifo' è un crimine contro l’umanità. Noi che da tanti decenni chiediamo di liberare queste donne dalla schiavitù, oggi lo ripetiamo con ancora più forza e non ci fermeremo fino a quando anche una sola persona asservita non venga liberata”.
don Aldo Buonaiuto – Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
L'incontro
Nel corso dell'incontro, don Buonaiuto ha rinnovato al ministro l'appello per l'introduzione in Italia del “modello nordico“, sperimentato con successo nell'europa settentrionale, che punise la domanda perché “nessuno ha il diritto di approfittare dello stato di asservimento di un essere umano“. Il ministro Lamorgese ha ascoltato le commoventi testimonianze di alcune delle vittime di tratta che nella residenza gestita da don Buonaiuto trovano l'opportunità di ricostruirsi una vita lontano dall'inferno delle strade del mercimonio monopolizzato dalla criminalità organizzata. Il ministro ha incoraggiato queste donne ad avere fiducia in se stesse e nelle istituzioni, precisando l’importanza di compiere anche un cambiamento culturale, di mentalità e di ancor maggiore attenzione per le donne più vulnerabili; le vittime presenti di diverse nazionalità le ha ascoltate e abbracciate con grande commozione vedendo dal vivo le loro ferite fisiche e psichiche. Ha ringraziato don Aldo e tutta l’associazione Giovanni XXIII . Anche il Capo della Polizia ha assicurato la sua vicinanza e di tutte le Forze di Polizia.