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Il dono delle claustrali di Cascia al Bellaria di Bologna

Ecco come è nata la catena del bene che ha unito le suore di Santa Rita con l'ospedale bolognese

200 Rose bianche di Santa Rita sono state consegnate al personale sanitario femminile dell’Ospedale Bellaria di Bologna, che le ha accolte con gioia. Un dono straordinario, che le monache del Monastero Santa Rita di Cascia hanno voluto come simbolo di vicinanza e gratitudine, per l’impagabile opera svolta nella lotta al Coronavirus e come augurio di rinascita. Le candide rose, infatti, sono speciali anche per il loro colore, che non è il rosso della tradizione. Queste rose bianche, che esprimono speranza nel futuro e fiducia nelle persone, sono state scelte appositamente per l’occasione e per la prima volta, proprio per omaggiare il valore della missione umana e medica che ogni giorno, soprattutto durante l’emergenza, ha visto queste donne e i loro colleghi prendersi cura dei malati, con amore, dedizione e forza. Ogni rosa è il grazie delle monache e l’auspicio che essa possa diffondere, come Santa Rita, la speranza di superare le spine, per sbocciare a nuova vita.

Dono di speranza

“Grazie a lei e a tutto quello che ha fatto e farà, abbiamo la certezza che il Signore abbia al suo fianco persone speciali per tutelare il prezioso dono della vita”. Questo il messaggio della Priora, Suor Maria Rosa Bernardinis, che ha accompagnato tutte le rose. Palpabile la gratitudine di ogni donna, che emerge dalle testimonianze raccolte. “Tante buone persone – dice Federica, medico – non ci hanno fatto mancare il loro abbraccio solidale ma, quando ho saputo delle rose di Santa Rita, bianche, come i nostri camici, sono andata ad aspettarle. Per me hanno un valore profondo, testimoni di una presenza e di un legame di cui sento ogni giorno il bisogno. In ospedale si condivide la gioia di chi guarisce, la speranza di chi non si arrende, il dolore di chi non ce la fa. Uno sguardo alla rosa ci ricorda che non siamo soli e che possiamo contare sull’aiuto di Santa Rita che è qui in mezzo a noi”. Le fa eco Piera, Responsabile Direzione Assistenziale Tecnica e Riabilitativa: “Questa epidemia ci ha travolti, ci ha portato a ripensarci e riorganizzarci quotidianamente. Abbiamo cercato di assicurare la sicurezza del personale e dei pazienti, abbiamo stravolto il nostro modo di lavorare e vivere. Santa Rita, fin da piccola è stata presente nelle preghiere della mia mamma. Grazie a lei ho particolarmente apprezzato il dono che le monache ci hanno fatto. Santa sempre accanto ai sofferenti e anche questa volta, attraverso le sue rose, ha testimoniato di essere vicina a chi ha rivolto le proprie energie per cercare di prendersi cura degli altri e alleviare la sofferenza”.

Dai camici alle rose

La catena del bene che ha unito il Monastero Santa Rita con l’Ospedale Bellaria di Bologna, passando per la Fondazione Il Bene, è nata ad aprile. In quel momento, grazie alla generosità dei devoti ritiani, il monastero ha destinato parte dei fondi raccolti con la campagna solidale #isolatimanonsoli, per rispondere al grido d’aiuto del personale sanitario. Questo dono ha permesso alla Fondazione Il Bene di acquistare ben 2.000 camici in polipropilene, dispositivi di protezione difficili da reperire quanto necessari, di cui erano rimasti totalmente sprovvisti. Le emozioni e il legame, nati in quell’occasione di solidarietà concreta, hanno fatto sorgere nelle claustrali di Cascia il desiderio di raggiungere con un nuovo dono il personale sanitario del Bellaria, attraverso le speciali 200 Rose bianche di Santa Rita, fiore che è simbolo universale della santa dei casi impossibili, esempio sempre attuale di amore per il prossimo e di speranza nella vita.

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