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Il ciclismo su pista è d’oro. Eliminati Settebello e Italvolley donne

Storica impresa per il quartetto dell'inseguimento a squadra su pista che vince la medaglia più preziosa e confeziona il nuovo record del mondo. Delusione per la Nazionale di Pallanuoto che si ferma ai quarti battuta dalla Serbia (10-6) in un match mai in discussione

Lacrime a Tokyo, di gioia e di rabbia. La gioia arriva dal ciclismo dove il quartetto azzurro dell’inseguimento a squadre, conquista un oro storico battendo in finale la Danimarca con 3’42”032, che vale il nuovo record del mondo. E’ la medaglia numero trenta per la spedizione olimpica italiana, ed è un oro pesantissimo (il sesto a Tokyo).

Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna, i protagonisti del quartetto d’oro azzurro, figlio di una rimonta straordinaria maturata a quattro giri dal termine quando la Danimarca ha preso un vantaggio di otto/decimi. Gara decisa all’ultimo cambio, con in posta Filippo Ganna portarsi con il campione del mondo a cronometro su strada che ha compiuto un’azione sovrumana, recuperando il gap e tagliando il traguardo con i suoi compagni in 3’42”032. Oro e record del mondo, grandissima Italia.

Il Settebello ammaina la bandiera

Le lacrime di rabbia, sono quelle del Settebello e della pallavolo donne, entrambe tornate a casa anzitempo. Con lo stesso avversario, la Serbia. Nella pallanuoto il quarto che valeva la semifinale, è finito 10-6 per la Serbia ma il match è durato appena la metà del primo tempo, il 2-2 firmato da Presciutti poi, la Serbia ha preso il largo. Inclementi i parziali: 5-2, 4-1, ovvero 9-3 a metà gara che ha compromesso le speranza di un Settebello che pure in questi Giochi avevano già portato le rimonte contro Stati Uniti e Ungheria. Finisce qui perché stavolta non c’è stata impresa. Troppo forte e devastante la Serbia che dopo

Un eliminatorio soft (sconfitte con Croazia e Spagna), ha preso a girare a pieno regime. I campioni olimpici in carica hanno spezzato il sogno dopo i primi sedici minuti. Inutili i due gol iniziali di Presciutti e il 3-1 piazzato nella parte discendente del match. Troppo pesante da rimontare il 9-3 dei primi due tempi, una sentenza, con gli Azzurri che hanno sbagliato moltissimo con l’uomo in più (solo 4/14) come già avevano fatto in precedenza, sbagliando nella terza frazione addirittura sei occasioni consecutive, non riuscendo a fare gol neppure con tre uomini in più in vasca. L’errore clamoroso è arrivato nella prima frazione sul 5-2. Mitrovic ha ipnotizzato chiunque si presentasse dalle sue parti, mentre Del Lungo, il nostro portiere, ha salvato a più riprese il Settebello dal tracollo. Finisce qui il sogno di una nazionale che pure ha vinto tantissimo, dall’oro ai mondiali di Gwangju nel 2019 al bronzo ai Giochi di Rio nel 2016. Troppo forte la Serbia  di Filipovic, Rasovic, Mandic, Prlainovic che ha maraldeggiato su una Nazionale che era attesa ad una medaglia, ma che adesso dovrà ritrovare il passo giusto e ricostruire il suo futuro proprio dalle ceneri giapponesi.

Fuori anche l’Italvolley femminile

Stessa sorte per la nazionale femminile di Pallavolo con le azzurre eliminate ai quarti dalla Serbia campione del mondo con un secco 3-0 (21-25, 14-25, 21-25 i parziali), con le ragazze dell’Est trascinate dalla solita, stratosferica, Boskovic, autrice di 24 punti, mentre all’italvolley non sono bastati i 16 messi a segno da Paola Egon.

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